ref:topbtw-4385.html/ 7 Dic. 2025
- LA PANCHINA AMICA

ed altro ancora...
di tutto e di più..
Dallo Sri Lanka... a Londra.
Lo ha fatto con una rete di false pagine britanniche patriottiche e la condivisione di contenuti contro l’immigrazione
Lo scorso marzo nel Regno Unito si era diffusa in maniera virale sui social media la notizia che il sindaco laburista di Londra, Sadiq Khan
(di fede musulmana), avesse annunciato la costruzione di 40 mila case popolari destinate esclusivamente ai musulmani.
Arrivarono commenti indignati e carichi di odio, con alcuni che chiedevano l’impiccagione del sindaco o evocavano una guerra civile.
Come verificarono all’epoca i fact-checker britannici di Reuters e Full Fact la storia era tuttavia infondata e nasceva da un’intervista
del 2024 completamente travisata in cui Khan, durante la campagna elettorale per essere nuovamente eletto come sindaco, aveva parlato del problema
dell’edilizia abitativa a Londra.
Diversi mesi dopo, nel settembre 2025, venne diffuso online un video tratto da una telecamera di sorveglianza che ritraeva
il premier britannico Keir Starmer, leader del Partito Laburista, e Lord Alli, deputato laburista e imprenditore nonché finanziatore
del partito, mentre si baciavano di notte lungo il vialetto di un’abitazione.
Secondo chi lo aveva condiviso si sarebbe trattato del primo di altri video pronti a uscire ancora «più compromettenti».
Il filmato, però, che è stato diffuso in più Paesi (compresa l’Italia) generando milioni di visualizzazioni, era un falso creato con
l’intelligenza artificiale.
Queste due notizie false hanno un elemento in comune, come ha rivelato un’inchiesta congiunta del Bureau of Investigative Journalism (TBIJ),
organizzazione giornalistica londinese senza scopo di lucro, dell’Institute for Strategic Dialogue (ISD), ente di ricerca specializzato
nello studio della disinformazione, e del quotidiano britannico The Times.
Entrambe sono state condivise e alimentate da presunte pagine Facebook britanniche che apparentemente si presentavano
come focalizzate sulla politica del Regno Unito (a partire dai nomi patriottici, ad esempio una di queste si chiamava “Heart of British”)
ma che in realtà facevano parte di un network creato e gestito in Sri Lanka da un influencer srilankese pensato per sfruttare
temi scottanti del dibattito pubblico britannico, viralizzare i contenuti condivisi, anche con notizie false, e generare soldi.
( Redazione )
NOTA:
Perché non identificare, processare, punire, chi realizza e poi diffonde notizie false, immagini false, situazioni false, spacciandole per vere ?
La produzione, l'utilizzo, la distribuzione di moneta falsa è un reato..
Quella delle notizie invece no ?

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