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ref:topbtw-4324.html/ 12 Settembre 2025
Aprendo il dibattito, la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola ha dichiarato:
"In questi tempi senza precedenti, abbiamo bisogno di chiarezza e determinazione per guidare l'Europa.
Abbiamo bisogno di un'Europa che si assuma la responsabilità della propria sicurezza, faciliti la vita alle imprese e protegga i posti di lavoro.
Un'Europa più giusta e che difenda i nostri valori democratici.
Quando il mondo appare troppo spesso come se fosse in fiamme, con l'aggressione russa contro l'Ucraina e l'orribile situazione a Gaza,
questo Parlamento desidera che l'Europa intervenga con idee nuove e coraggiose."
"Questo deve essere il momento dell'indipendenza dell'Europa", ha dichiarato la presidente della Commissione Ursula von der Leyen.
L'Europa deve essere in grado di occuparsi della propria difesa e sicurezza, controllare le tecnologie e le energie che alimenteranno
le sue economie, decidere in che tipo di società e di democrazia vogliamo vivere ed essere aperta al mondo.
Sull'Ucraina, von der Leyen ha annunciato l'intenzione di aumentare la pressione sulla Russia con il diciannovesimo pacchetto di sanzioni
e accellerando l'eliminazione graduale dei combustibili fossili russi nell'UE.
La Commissione proporrà inoltre un programma "Qualitative Military Edge" per sostenere gli investimenti nelle forze armate ucraine
e un'iniziativa "Eastern Flank Watch" per fornire all'Europa capacità strategiche autonome.
Parlando della guerra a Gaza, von der Leyen ha affermato che "una carestia provocata dall'uomo non può mai essere un'arma di guerra.
Per i bambini, per l'umanità - questo deve finire.
" Ha annunciato l'intenzione della Commissione di "sospendere il nostro sostegno bilaterale a Israele", di proporre sanzioni contro
ministri estremisti e coloni violenti e una sospensione parziale dell'accordo di associazione nei suoi aspetti commerciali.
L'obiettivo dell'Europa deve essere "una sicurezza reale per Israele e un presente e un futuro sicuro per tutti i palestinesi.
E questo significa che gli ostaggi devono essere liberati", ha sottolineato.
In tema di competitività e mercato unico, la presidente von der Leyen ha ribadito che l'euro digitale e l'unione del risparmio e
degli investimenti renderanno più facile la vita sia alle imprese sia ai consumatori.
Ha annunciato un fondo multimiliardario "Scaleup Europe" per investire nelle nuove imprese in rapida crescita in settori tecnologici critici,
una proposta per un "Battery Booster" per incrementare la produzione di batterie in Europa, un "Quality Jobs Act" e una strategia europea
contro la povertà per contribuire a sradicarla entro il 2050.
Per quanto riguarda l'accordo commerciale con gli Stati Uniti, ha dichiarato:
"Abbiamo il miglior accordo possibile, senza alcun dubbio", poiché offre una stabilità cruciale e previene una vera e propria guerra commerciale.
Interventi dei capigruppo
Manfred Weber (PPE, Germania) ha ringraziato la Commissione per aver ottenuto risultati su molti fronti, dalla riduzione della burocrazia
al rafforzamento della difesa dell'UE e alla lotta contro l'immigrazione illegale.
Ha promesso di continuare a sostenere il lavoro della Commissione appoggiando gli accordi commerciali UE-USA e Mercosur,
visto che l'alternativa sarebbe una guerra commerciale.
Sul Green Deal, ha affermato che l'approccio climatico dell'UE deve essere realistico
e garantire la neutralità tecnologica. Ha inoltre invitato i deputati ad accelerare i lavori su diversi dossier dell'UE e a evitare scontri ideologici.
"Dov'è l'Europa", si è chiesta Iratxe García (S&D, Spagna), sottolineando che urgenza e unità non possono andare a scapito dell'ambizione e
degli interessi stessi dell'Europa.
García ha criticato l'accordo commerciale con gli Stati Uniti, definendolo "ingiusto e inaccettabile", e ha annunciato
la sua determinazione a modificarlo.
"E dov'è l'Europa quando Gaza sta morendo", ha aggiunto, rammaricandosi che la proposta di sospendere la cooperazione
con Israele arrivi troppo tardi.
Jordan Bardella (PfE, Francia) ha condannato il sostegno della presidente von der Leyen all'accordo di libero scambio
con il Mercosur.
Ha criticato la proposta dell'UE di ridurre i dazi sui veicoli cinesi, nonché le regole del mercato dell'energia che ignorano
il vantaggio del nucleare a basso costo della Francia.
Bardella ha inoltre criticato l'accordo commerciale con gli Stati Uniti, che a suo dire sacrifica settori chiave dell'industria francese - difesa,
vino, beni di lusso e prodotti farmaceutici - mentre i paesi più piccoli ottengono accordi migliori.
Nicola Procaccini (ECR, Italia) ha affermato che in Europa "dobbiamo rafforzare i nostri valori, la nostra economia e i nostri alleati",
aggiungendo che il gruppo è favorevole all'accordo sui dazi con gli USA "perché è meglio di una guerra commerciale fra alleati che hanno bisogno
l'uno dell'altro".
Ha poi dichiarato che il Green Deal "è oggi ostacolo troppo alto per la competitività europea" e applaudito le recenti proposte sulla
politica migratoria, chiedendo che si rendano i rimpatri una pratica effettiva.
Valerie Hayer (Renew, Francia) ha avvertito che l'UE sta perdendo la fiducia dei cittadini perché è diventata
troppo debole per difenderli.
Ha chiesto un'UE più integrata, sovrana e federale.
Ha sottolineato che l'UE si trova di fronte a una guerra culturale esistenziale, che minaccia lo stile di vita europeo,
le libertà dei suoi cittadini e la loro indipendenza.
Hayer ha chiesto azioni più concrete per proteggere la democrazia e sostenere la competitività, nonché per contrastare l'aggressività di Russia
e Israele.
Ha concluso chiedendo la convocazione di una convenzione per riformare l'UE.
Bas Eickhout (Verdi/ALE, Olanda) ha invitato l'Europa a "smettere di pensare come mercato e iniziare a pensare come potenza".
L'Europa deve mostrare fiducia, ha aggiunto, chiedendo un'azione immediata per affrontare la situazione a Gaza. Sicurezza significa
anche agire sul cambiamento climatico, secondo Eickhout, che ha chiesto investimenti nelle energie rinnovabili europee e in altri settori industriali,
ma anche nella forza lavoro, nell'istruzione, nelle infrastrutture e nell'innovazione verde, per migliorare la competitività dell'Europa.
Martin Schirdewan (The Left, Germania) ha definito l'accordo commerciale con gli USA una "capitolazione totale" che rende l'UE subordinata
agli interessi economici e militari statunitensi.
Schirdewan poi ha collegato le politiche di libero scambio all'aumento della povertà, alla perdita di posti di lavoro
e all'incremento dei costi, con miliardi investiti nella militarizzazione a fronte di "tagli brutali" a pensioni e welfare.
Ha anche denunciato il silenzio dell'UE sulla crisi umanitaria e sui crimini di guerra commessi dall'esercito israeliano a Gaza.
René Aust (ESN, Germania) ha affermato che, mentre i mercati crescono in tutto il mondo, l'Europa resta indietro a causa della mancanza
di libertà imprenditoriale.
Ha inoltre imputato alla politica migratoria l'aumento della violenza, delle bande criminali, della droga e dei problemi di sicurezza per
le donne in Europa.
( Redazione )
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