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MATTEO SALVINI
SUBITO FLAT-TAX .. ed altro..
FLAT TAX al 15%

Per risollevare l'economia
In linea con Trump e con una vecchia proposta di Berlusconi..

Milano

Matteo Salvini ora ha dichiarato:
''La nostra ricetta per la crescita si chiama flat tax al 15%, nell'attesa di poter gestire la nostra moneta dobbiamo fare in modo che lo Stato rinunci a una parte di imposte."

Abbiamo anche un piano per il saldo immediato e definitivo dei debiti della pubblica amministrazione verso il settore privato con l'utilizzo di titoli di Stato di piccolo taglio.

Bene poi gli investimenti pubblici ma che non vanno confusi con soldi a pioggia a favore dei soliti noti''.

Questo senza ricorrere all'aumento dell'Iva:
''sarebbe dare un colpo mortale a quel poco di consumi che ci sono''.

Cosi' il segretario della Lega, Matteo Salvini, in un'intervista al Sole 24 Ore.

Salvini precisa che
''noi siamo europeisti perche' ci riconosciamo nei valori comuni dei popoli europei'',
ma
''non facciamo sempre finta di confondere l'Europa con l'Ue perche' non sono la stessa cosa''.

Con Bruxelles
''rinegozierei i trattati monetari trasformando la Banca d'Italia in prestatore di ultima istanza e Istituto pubblico di emissione e poi via Fiscal compact e patto di stabilita'.

Se si apre una trattativa seria con gli altri Paesi, bene, altrimenti perche' gli italiani dovrebbero continuare a regalare a Bruxelles 8 miliardi di euro all'anno?

La Lega al governo impugna la direttiva Bolkestein, che mette a rischio 300mila posti di lavoro nel commercio e nel turismo e la direttiva sulle banche che rischia di rovinare migliaia di risparmiatori italiani.

Inoltre
''la prima telefonata che farei da premier sarebbe a Putin, impegnandomi a eliminare le folli sanzioni economiche contro la Russia che costano all'impresa italiana 5 miliardi di euro di mancati ricavi all'anno''


Nota dell'Editore:

Da oltre 6 anni, ovvero dall'armai lontano anni 2011 circa, si é prima studiato e poi proposto una semplice regola per far ripartire l'economia:
quella del 15 - 15 - 15

Ovvero:
15% di imposta massima sui profitti delle aziende,
15% imposta massima sui redditi delle persone,
15% valore massimo dell'IVA

E togliendo ogni altro balzello, imposte sulle imposte, accise, etc.
In definitiva pagare il 15% - 15% - 15% é ancora molto di più di quanto ora in essere in Ungheria..od a Malta, od in Irlanda, oppure in Lussemburgo, per molte aziende..

Non solo.

Per far ripartire l'industria e l'impiego, senza imporre dazi all'import, si puo' benissimo equilibare la bilancia dei pagamenti.
Basta introdurre il "Regime Sospensivo " d'imposta, come in Tunisia, Malta ed in altre Nazioni.

Il sistema é molto semplice e di banale applicazione.

Si tratta di sospendere il pagamento delle imposte sui profitti a tutte quelle aziende che esportano oltre il 75% del loro fatturato verso le nazioni con le quali abbiamo un passivo nella nostra bilancia commerciale..

Esporti in Cina, esporti in Germania, Francia, Belgio, Algeria, Libia, Arabia Saudia, esporti in una Nazione dalle quale importiamo molto e verso la quale esportiamo poco ?

Elettricità Francese e Svizzera , petrolio e gas Algerini e Libici e Sauditi, ovviamente inclusi..

Benissimo.

La tua società NON paga totalmente le imposte sui profitti generati dalle esportazioni verso queste Nazioni.

Ecco creare migliaia di nuovi posti di lavoro, ecco ridurre il deficit commerciale, ecco far risalire gli utili della Nazione Italia.

Il tutto senza dazi e senza gabelle politicamente nocive..

Perché i nuovi posti di lavoro si creano cosi', e non con benedizioni papali, preghiere cardinalizie , santini e contrizioni e lacrime vescovili annegate con il vin santo..

E cosa avviene nelle altre Nazioni ?

In realtà è la famosa "flat tax" che da anni ha un enorme successo in Europa in Irlanda ( 11%) , a Malta ( si arriva al 5%) , ed in Lussemburgo ove, in molti casi, è stata ulteriormente ridotta con accordi di favore a grandi gruppi internazionali.

Ma non solo.

Già Silvio Berlusconi nel lontano 1994 la voleva introdurre in Italia.

Senza riuscirci..

La Russia
ha adottato la flat tax nel 2001, aumentando del 16% le sue entrate.

Nel mondo sono oltre 30 i Paesi che hanno adottato la flat tax.

Il Paraguay per esempio, tra gli ultimi ad istituirla nel 2010, non aveva mai avuto un'imposta sul reddito prima dell'introduzione dell'aliquota unica.

Altri tredici Stati della lista sono sì nazioni indipendenti, ma piccolissime.

Come l'isola di Jersey nella Manica o le Seychelles.

E ancora Trinidad e Tobago, le isole Tuvalu in Oceania o le repubbliche caucasiche di Nagorno Karabaki e Abkhazia, la Jamaica ed Hong Kong.

I primi Paesi a introdurre la flat tax furono gli Stati baltici:
Estonia, Lettonia e Lituania nel lontano 1994, proprio quando Berlusconi in Italia proponeva la rivoluzione liberale.

Poi nel 2001 la Russia di Vladimir Putin istituì una sola tassa, tuttora in vigore, al 13%.

Nei primi due anni dalla riforma fiscale, Mosca ha visto un aumento delle entrate fiscali superiore al 20% e successivamente, dice il Fmi, un aumento medio del 16%.

Nei quattro anni successivi anche Serbia, Ucraina, Georgia e Romania hanno introdotto la flat tax, seguite nel 2007 da Albania, Macedonia e Montenegro, tutte attratte dal boom russo.

Ma anche a Matteo Renzi la "flat tax" piace..

Nel Dicembre 2014, sponsorizzando l'ingresso dell'Albania nella comunità Europea, ne elogiava il sistema fiscale… e sindacale.

Dichiarava infatti che l'Italia, per l'Albania, vuole essere un vero e proprio "sponsor" in Europa.

Con l'obiettivo di favorire l'ingresso dell'Unione di un Paese in cui
"non ci sono i sindacati e non si paga più del 15% di imposte".

E' questo lo dichiarava durate la conferenza stampa congiunta a Tirana, con l'omologo Edi Rama.

L'aliquota unica pero' non funziona in tutte le Nazioni, come è ovvio.
Tra il 2010 e il 2013 Islanda e Slovacchia hanno abbandonato la flat tax.
Entrambe le nazioni lo hanno fatto sull'onda della crisi finanziaria che ha messo in difficoltà i loro conti pubblici.

Il governo di Bratislava ha deciso di fare retromarcia dopo nove anni e nel gennaio 2013 ha affiancato l'aliquota unica al 19% con un secondo scalino al 23%.

Ma ora prendiamo come esempio il gigante Cinese.

Aliquote di imposta della Enterprise Income Tax:
- Aliquota di imposta ordinaria 25 % del reddito imponibile
- Aliquote di imposta ridotte:
20 % Piccole imprese con bassi profitti:
Reddito imponibile inferiore ai 300.000 CNY
15 % Imprese ad alta/nuova tecnologia
15 % imprese nell'Ovest della Cina in settori incoraggiati

Il sistema Cinese ha dimostrato di essere un modello di grande interesse..

Ed ora, per finire, esaminiamo anche il meccanismo dell'IVA in Cina..

Dal 1° gennaio 2012 lo State Council ha deciso che sarà attivato un programma per trasferire talune prestazioni di servizi dall'ambito di applicazione della Business Tax (BT) al campo di applicazione dell'Iva.

L'obiettivo è quello di arrivare in un paio d'anni a un'estensione a livello nazionale del campo di applicazione dell'Iva.

Inizialmente il progetto ha riguardato soltanto alcune categorie di servizi, tra cui:
ricerca e sviluppo, consulenza tecnica, It, trasporti e logistica, e anche servizi di contabilità, consulenza fiscale e legale.

La normativa é applicabile anche alle prestazioni rese tra consociate all'interno di gruppi multinazionali e, soprattutto in tale ambito, l'impatto sarà rilevante.

Oggi in Cina il regime Iva è principalmente applicato alla vendita di beni (con aliquota ordinaria del 17%), mentre le prestazioni di servizi sono di regola soggette a Business Tax (BT, con aliquota del 5% circa).

La natura di costo di quest'imposta genera una notevole incidenza in termini di erosione dei margini (si pensi tipicamente alle prestazioni di servizi rese a supporto delle proprie consociate produttive dai centri servizi collocati nei paesi limitrofi, ad esempio Hong Kong).

Con questa riforma l' impatto dovrebbe essere molto positivo per l'industria dei servizi (anche in ingresso dall'estero).

Il programma comincerà da Shanghai:
nel settore dei "pilot industries" e dei servizi di trasporto.

Alle attuali aliquote Iva del 17% e del 13% si affiancheranno due ulteriori aliquote rispettivamente dell'11% e del 6 per cento.

A riscuotere tale imposta saranno le autorità locali e saranno salvi tutti gli incentivi riguardanti la BT, nonostante il dichiarato intento di riallineamento del sistema.


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