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ref:topbtw-872.html/ 1 Giugno 2017/A




" Una valanga di Fake News "
GIORNALI E TELEVISIONI ''DEMOCRATICI''
FABBRICANO FALSE NOTIZIE CONTRO DONALD TRUMP

(SPARATE IN ITALIA DA TUTTI I TG)
Cronaca nera e paranoia bianca..

Milano

Leggendo la stampa americana, vengono alla luce due episodi di cronaca al centro del dibattito pubblico e mediatico negli Usa, esemplificativi degli eccessi raggiunti dalla guerra ideologica scatenata dai media "democratici" contro presidente Usa Donald Trump.

Il primo e' un episodio di cronaca nera verificatosi lo scorso venerdi' a Portland, nello Stato dell'Oregon:
un bianco, Jeremy Christian, ha aggredito verbalmente due donne musulmane velate.

Quando tre altri uomini sono intervenuti per farlo smettere, l'uomo ha estratto un coltello e li ha assaliti, uccidendone due.

Il caso ha ottenuto immediatamente un ampio risalto sui media schierati contro Trump, che lo hanno imputato al clima di odio razziale e religioso diffuso secondo questi media dalla retorica del presidente Usa L'omicida e' stato definito da giornali e televisioni di area "democrarica" un "suprematista bianco" ovvero una specie di neonazista criminale e violento.

E' andata avanti così per giorni, mentre Trump era in viaggio per il mondo, sino a quando il circuito televisivo Fox ha pubblicato una serie di post scritti dall'omicida tratti dai social network che frequentava, da cui emerge che in realta' Christian era tutt'altro che un sostenitore del presidente:
sosteneva pubblicamente il socialista Bernie Sanders e la deputata progressista Jill Stein che, ironia della sorte, nei giorni scorsi e' stata tra le piu' rapide nell'imputare l'omicidio al "clima di odio" diffuso dal presidente Trump.

Tra le altre cose, su Facebook Christian aveva espresso pubblicamente odio per i credenti di tutte le religioni monoteiste, e si era vantato d'aver partecipato a un raduno pro-Trump e di aver esibito il saluto nazista di fronte alle telecamere di proposito, per screditare il movimento a sostegno del presidente.

La foto dell'omicida mentre compie il saluto nazista, pero', e' ancora proposta da diversi media - ad esempio c'è ancora sul settimanale "Time" - che ad oggi non hanno ancora ritrattato la narrativa iniziale in merito alla vicenda.

Il secondo, incredibile episodio di cronaca proveniente dagli Usa riguarda una collaboratrice della Cnn, Kathy Griffin, che si e' fatta fotografare mentre regge per i capelli una riproduzione sin troppo realistica della testa del presidente Trump coperta di sangue e mozzata dal corpo.

La truculenta fotografia, paragonata da molti alla propaganda dello Stato islamico, e' stata orgogliosamente pubblicata da Griffin sui suoi profili Twitter e Instagram, accompagnata da una didascalia in cui auspica apertamente la decapitazione del presidente.

L'assurda trovata ha suscitato ovvie condanne bipartisan, che hanno spinto Griffin a fare marcia indietro, presentando scuse pubbliche.

La Cnn ha condannato a sua volta l'episodio, ma non risulta per ora abbia interrotto le relazioni professionali con la conduttrice.

Queste due notizie danno l'idea in modo chiaro sugli autori delle "fake news" contro Donald Trump:
tutti le maggiori e considerate - specie in Italia - autorevoli testate giornalistiche Usa, sono tutte ovviamente schierate dalla parte dei democratici e della Clinton durante la campagna elettorale che ha visto il trionfo, invece, di Donald Trump.


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