Eppure, è rilevantissima. E ne scrive ad esempio il britannico Daily Express,
oltre che tutta la stampa olandese e buona parte di quella tedesca.
Cosa è accaduto?
Semplice:
il fondatore e leader della formazione politica Forum per la Democrazia,
Thierry Baudet, ha chiesto ufficialmente a Mario Draghi durante un dibattito al Parlamento olandese al
quale stava facendo visita Draghi, se l’Olanda rientrerebbe in possesso dei 100 miliardi di euro di crediti dalla BCE, in caso di uscita dall’euro.
Mario Draghi ha risposto seccamente in modo lapidario che "l’Olanda non riavrebbe i soldi indietro" e questo ha creato
un momento di tensione notevole sia tra i due che fra tutti i presenti.
Alla discussione, ripetiamo, dentro il parlamento dell'Olanda e non durante una qualsivoglia tavola rotonda d'economia e finanza.
Thierry Baudet ha iniziato il suo intervento citando un documento che trascriveva letteralmente quanto aveva dichiarato Mario Draghi mesi fa, quando disse che se l’Italia dovesse lasciare l’eurozona, dovrebbe restituire il saldo negativo che ha attualmente all’interno del sistema target2.
Thierry Baudet è intervenuto di fronte a Draghi in Aula dicendo:
“Dal momento che noi, l’Olanda, abbiamo un credito netto di circa 100 miliardi di euro con la Bce, stando alle sue stesse parole
questo significa che, nel caso scegliessimo di lasciare l’eurozona, il che è uno dei punti fondamentali del programma del
mio partito, dovremmo ricevere indietro 100 miliardi di euro dai paesi del sud dell’eurozona, secondo lei?”.
Ma il presidente della BCE ha subito risposto, quasi interrompendo l'intervento di Baudet dicendo che i paesi che escissero dall'euro
non potrebbero ricevere indietro i soldi.
Draghi h detto esattamente:
“Lasci che le risponda nello stesso modo in cui ho risposto a domande simili al Parlamento Europeo.
L’euro è irrevocabile, e questo è nei trattati.
Non farò speculazioni su ipotesi che non hanno possibilità di avverarsi alla luce degli attuali accordi.
Inoltre, l’euro è stato un successo per l’eurozona e specialmente per i paesi come l’Olanda”.
E Thierry Baudet per niente soddisfatto della risposta ha contestato il concetto che l’euro sia stato benefico per l’Olanda:
“Possiamo non essere d’accordo sui meriti dell’euro, e la mia opinione è che nei paesi al di fuori della UE la
situazione economica sia significativamente migliore.
Ma una cosa non va bene:
lei ha detto di non voler fare speculazioni sulla possibilità che l’eurozona si disgreghi.
Ma questo è esattamente quello che lei ha fatto quando, a gennaio 2017, ha detto che ‘se l’Italia dovesse lasciare,
allora dovrebbe saldare il conto’.
Lei stava quindi facendo speculazioni riguardo alla possibile rottura dell’eurozona,
e non sarebbe onestà intellettuale da parte sua usare i medesimi principi sull’ipotesi che fosse l’Olanda ad andarsene?”
Il presidente della BCE, visibilmente innervosito anche perchè mai accade che qualcuno nelle conferenze stampa
a Francoforte della Bce ponga domande e faccia contestazioni spiazzanti come questa del leader del Forum per la Democrazia,
ha ribadito che non avrebbe fatto ulteriori speculazioni, prima di ripetere che "la BCE ha portato benefici all’Olanda,
e di sottolineare la sua importanza all’interno del mercato unico".
Nel merito, ovviamente, Draghi non poteva smentire sè stesso e quindi ha taciuto.
Thierry Baudet ha replicato con una aperta contestazione a Draghi dichiarando:
“Vedremo allora se lei ha ragione”.
La questione sollevata da Baudet è tutt'altro che secondaria.
Infatti, la Bce ha minacciato l'Italia e in particolare i leader dei partiti no-euro avverdendo
che se davvero portassero il Paese fuori dall'euro l Bce sarebbe prontissima a farlo fallire accampando il presunto diritto
di "farsi restituire in eruo" e non nella nuova valuta nazionale, nel caso, la lira,
l'importo dei titoli di stato acquistati a piene mani dalla stessa Bce su sua decisione autonoma.
Detto in breve, un vero e proprio ricatto.