Un pacco di riso su quattro venduto in Italia e' straniero ma non si vede per la mancanza dell'obbligo della provenienza in etichetta.
Nel 2016 il prodotto arrivato dal Vietnam e' aumentato del 346% e quello dalla Thailandia del 34%.
La meta' delle importazioni proviene da Oriente, totalizzando il record storico di 244 milioni di chili.
E' quanto emerge dal Dossier #SosRisoItaliano, elaborato della Coldiretti su dati Istat,
dal quale emerge che grandi quantita' sono arrivate anche da India (34 milioni di chili),
Pakistan (25 milioni di chili) e Cambogia (17 milioni di chili).
Ma il consumatore non lo puo' sapere perche' manca l'obbligo di indicare in etichetta la provenienza.
Sotto accusa e' l'introduzione da parte dell'Ue del sistema tariffario agevolato a dazio zero per i Paesi
che operano in regime Eba, che ha fatto si' che le importazioni di Riso lavorato, ricorda la Coldiretti,
siano passate dal 35% del 2008/2009 al 68% del 2015/2016, secondo l'analisi della Coldiretti.
Tutto questo facendo crollare la produzione in Italia.
''Il Riso made in Italy - afferma il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo - e' da primato per qualita',
tipicita' e sostenibilita', che va difeso con l'obbligo di indicare in etichetta la provenienza, il blocco delle importazioni
da Paesi che non rispettano le stesse normative vigenti in Italia in termini di caporalato e di impiego di prodotti
chimici pericolosi per la salute''.