STOCCOLMA -
''Solo nella capitale sono ricercati tremila stranieri da espellere, ma non li troviamo.
E non sappiamo combattere contro la cultura dell'odio dei quartieri-ghetto.
Emergenza seria, polarizzera' il dibattito politico e puo' rafforzare populisti e neonazisti anche qui,
il modello svedese puo' vincere ma e' alla prova''.
Lo afferma a Repubblica Magnus Ranstorp, massimo esperto e responsabile della lotta
al terrorismo islamista per la Saepo (polizia segreta), il governo e le forze armate reali svedesi.
''C'e' un errore sistemico - spiega Ranstorp dopo l'attentato a Stoccolma -.
Non funzionano ne' leggi e meccanismi di prevenzione e applicazione delle espulsioni,
ne' scambio di informazioni tra polizia, Saepo e altre istituzioni.
Nella sola Stoccolma vivono alla macchia almeno tremila sedicenti esuli non riconosciuti tali colpiti
da provvedimento d'espulsione.
In tutto il paese sono tra 50 e 60 mila.
Se anche li acciuffassimo, non avremmo spazio per una loro detenzione pre-espulsione''.
E prosegue affermando che:
''Chi non e' riconosciuto come esule e vive alla macchia - aggiunge - e' piu sensibile alla seduzione dell'Isis.
Noi a livello nazionale ed europeo non sappiamo coordinarci abbastanza, l'Isis invece li contatta online''.