Fu il consigliere per la sicurezza nazionale del presidente Barack Obama, Susan Rice, a ordinare all'intelligence Usa
l'''unmasking''
dei funzionari della campagna presidenziale e del team di transizione di Donald Trump intercettati prima
e dopo le elezioni dello scorso novembre.
A pubblicare per primo l'esplosiva rivelazione e' stato un opinionista di ''Bloomberg Intelligence'',
Eli Lake, nella giornata di lunedi' 3 Aprile.
Il caso, pero', ha guadagnato le prime pagine dei principali quotidiani statunitensi soltanto
il giorno successivo, 4 Aprile, dopo che Rice, intervistata da Fox News, ha provato a smentire ogni addebito.
Stando a Lake, che ha ricevuto le indiscrezioni da fonti anonime dell'intelligence Usa, Rice avrebbe richiesto
''in piu' occasioni''
di rendere visibili i nomi dei collaboratori di Trump intercettati dalla Cia:
intercettazioni che - ormai e' acclarato - sono avvenute, anche se ''incidentalmente''.
L'ex amministrazione Obama avrebbe ordinato, prima e dopo le elezioni presidenziali dello scorso anno, l'intercettazione di diplomatici
e funzionari russi sulla base di un mandato Fisa (''Foreign Intelligence Surveillance Act''), motivato col sospetto
di un ''sabotaggio'' del processo elettorale da parte di Mosca.
Le fonti di Lake hanno ribadito che le agenzie di intelligence avevano inizialmente ''mascherato'' i nomi dei collaboratori
di Trump divenuti ''incidentalmente'' oggetto delle intercettazioni, come richiesto dalla legge a tutela dei cittadini statunitensi.
Lo scorso dicembre, pero', l'amministrazione Obama ha ordinato la disseminazione di questi rapporti tra tutte le agenzie
della comunita' d'intelligence Usa, e la chiara menzione dei nomi di ogni soggetto republicano spiato.
E' ovvio che intercettando i collboratori di Trump sono state pure intercettate le comunicazioni con lo stesso Trump..
Insomma delle intercettazioni "di rimbalzo" che hanno permesso all'amministrazione Obama-Clinton di conoscere tutto cio' che "bolliva in pentola"
dall'altra parte della barricata.
E quindi, se del caso, di ostacolarne l'attività magari con opportune e sintomatiche "fughe di notizie" in puro Italian Style..