Trump prosegue nella sua politica nel "pareggiare i conti".
Lo ha ben detto, innumerevoli volte in campagna elettorale , che è ora di pareggiare la bilancia dei pagamenti troppo a sfavore degli USA.
Ecco infatti rimettere le cose a posto con il vicino Messico che, non solo esporta manodopera illegale e criminalità, ma
anche prodotti europei a basso prezzo.
E quindi al muro supplementare di cemento si affiancherà quello dei dazi.
Trump ha ben presente che prossimamente le vetture tedesche BMW - verranno prodotte in Messico proprio per essere esportate sul mercato USA.
La fabbrica messicana di San Luis Potosi, un'impianto da un miliardo di dollari, dovrebbe diventare
attiva nel 2019 ed assemblerà fino a 150.000 vetture della Serie 3 ogni anno .
Il CEO della BMW ha infatti dichiarato:
"Abbiamo installato la capacità produttiva per rispondere alla domanda di Serie 3 a livello globale.
Decideremo dove queste auto andranno a seconda delle condizioni internazionali del mercato.
Il piano dazi di Donald Trump che verrà presto reso operativo per difendere le produzioni negli Stati Uniti
ed i posti di lavoro minacciati e già in parte distrutti dalla globalizzazione selvaggia ha messo in moto reazioni forti e preoccupate in Germania.
"Il piano del presidente Trump va preso sul serio, perché mette a rischio 1,6 milioni di posti di lavoro in Germania.
Lo dice il presidente dell'Ifo Clemens Fuest alla Bild di ieri.
''L'export tedesco verso gli Usa ammonta a 106 miliardi all'anno - continua -.
Se fossero colpiti con una tassa del 20%, e la metà dei costi fosse a carico degli acquirenti,
buoni 10 miliardi di euro peserebbero sugli esportatori tedeschi''.
''Un posto di lavoro su due in Germania, dipende direttamente od indirettamente dall'export'',
aggiunge il presidente del Diw, Marcel Fratzscher, sempre al tabloid.
La Germania perderà non meno di 2 punti di Pil l'anno, entrando immediatamente in recessione.
Infatti l'import USA di prodotti tedeschi è di meno della metà dell'esportazione tedesca in USA , e quindi Trump
andrà a "pareggiare i conti" senza tante remore.
Un'operazione finanziaria che proseguirà con altri partner troppo ingordi di dollari USA, fra i quali
la Cina, che rimetterà le ali al prodotto realizzato in USA e che andrà a ridimensionare
molte economie sempre al galoppo si', ma sul Mustang USA.