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Libia: in 300mila pronti a partire per l'Italia

FRONTEX DENUNCIA: PIU' DI 300.000 AFRICANI GIA' IN LIBIA PRONTI AD ARRIVARE IN ITALIA CON LA COMPLICITA' DELLE ONLUS

BRUXELLES

L'agenzia europea Frontex ha avvertito che centinaia di migliaia di migranti, provenienti perlopiu' dall'Africa Occidentale, sono in attesa di imbarcarsi verso l'Italia dalle coste della Libia.

Secondo Frontex non meno di 300.000 africani sarebbero già in Libia pronti per un'ondata di invasione dell'Italia senza precedenti, se non verranno in qualche modo fermati.

Di fronte a questi numeri, il presidente del Parlamento europeo, Antonio Taiani, torna ad avanzare la proposta di una gestione della crisi migratoria direttamente sul territorio libico:
"Sarebbe giusto realizzare centri di accoglienza direttamente in Libia, e la Ue dovrebbe prendere accordi in tal senso con quel paese africano".

Questi centri, precisa Tajani, non dovrebbero limitarsi alla gestione delle domande di asilo, ma fornire servizi di base come assistenza medica e farmacologica.

"Occorre mettere a disposizione il necessario per consentire alla gente di vivere in dignita' per alcuni mesi o anni, senza che quelle strutture divengano campi di concentramento",
spiega il politico italiano.

Tajani immagina una sorta di piano Marshall per l'Africa:
"Agiamo adesso, o milioni di africani si riverseranno in Europa nell'arco dei prossimi 20 anni" (via Italia che ha le frontiere spalancate, ovviamente).

Il presidente del Parlamento europeo pone anche l'accento sulla necessita' di sviluppare joint venture per la modernizzazione dell'agricoltura nel Continente africano.

Ma le prese di posizione di Tajani sono poca cosa rispetto invece la dura denuncia del numero uno di Frontex.

Fabrice Leggeri, direttore dell'agenzia Frontex, ha spiegato che il numero dei migranti in attesa di salpare verso l'Europa e' in aumento, ed ha puntato l'indice contro le organizzazioni non governative - alcune delle quali italiane - che imbarcano migranti a poche miglia delle coste libiche, in acque territoriali libiche, quindi, per poi traghettarli in Europa:
"Un buon 40 per cento delle operazioni e' stato effettuato da queste ultime",
ha dichiarato al quotidiano tedesco Die Welt che pubblica oggi un lungo articolo al riguardo.

"Troppo spesso navi europee recuperano migranti vicinissimo alle coste libiche, agevolando il traffico di bande criminali",
ha proseguito Leggeri.

"Abbiamo bisogno di una combinazione di sicurezza delle frontiere e canali legali di ingresso",
ha aggiunto il funzionario, sottolineando che un accordo con paesi africani come il Niger e' importante quanto quello con la Libia.

Sarebbe fondamentale che la magistratura italiana aprisse immediatamente un'inchiesta per accertare le gravi responsabilità e complicità delle onlus nel traffico - che produce immensi guadagni criminali - di africani verso l'Italia, ma al momento non si hanno notizie al riguardo


( Max Parisi )

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