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- Iniziati i primi rimpatri verso l'Afganistan -

- LA GERMANIA E LA SVEZIA HANNO INIZIATO I RIMPATRI FORZATI IN AFGHANISTAN DEI MIGRANTI (MENTRE IN ITALIA ARRIVANO A ORDE) -

MILANO

Ridistribuzione dei "profughi" (che profughi non sono, trattandosi di 250.000 africani senza diritto d'asilo) come chiede l'Italia?

Neanche per idea:
la Germania ha deciso tutto al contrario di rispedirli a casa loro.
Ed ha iniziato a farlo.

Il ministro dell'Interno tedesco, Thomas de Maizière della Cdu di Angela Merkel ha difeso ieri l'espulsione di 34 afghani, rimpatriati in aereo dalla Germania dopo che le autorita' del paese hanno respinto le loro richieste di asilo.

Un terzo di loro si era macchiato di crimini.

"La loro espulsione e' stata valutata attentamente e portata a termine con correttezza e responsabilita'",
ha detto il ministro.

Inizialmente, gli afgani da rimpatriare erano 50.

L'aereo e' atterrato regolarmente a Kabul, e gli occupanti sono stati accolti dal rappresentante locale per i rifugiati del Ministero, da quelli di organizzazioni non governative e da assistenti sociali.

"La situazione in Afghanistan",
ha detto de Maizière,
"rimane complicata, tuttavia molte zone sono state messe in sicurezza e cio' ha permesso il rimpatrio".

Il volo charter era partito da Francoforte mercoledi' sera ed e' atterrato nella notte a Kabul.

Centinaia di attivisti di sinistra avevano protestato contro il rimpatrio dei richiedenti asilo.

Critiche erano arrivate anche dall'opposizione e da organizzazioni non governative come "Pro Asyl" che per altro ottiene sostanziosi finanziamenti per "accoglienza" dei presunti profughi.

Il capogruppo dei Verdi presso il Bundestag, Anton Hofreiter, ha definito quello del ministro de Maizière
"un gioco spietato",
ma l'avvio delle epulsioni forzate non è un'iniziativa personale del ministro dell'Interno tedesco, è avallata dal governo Merkel.

Il capo della Csu, Horst Seehofer, si e' invece augurato, in un'intervista alla rete televisiva "Ard", che il rimpatrio non costituisca un caso unico.

In Germania vivono, secondo il ministero dell'Interno federale, circa 12.500 afghani a rischio espulsione.

In passato i rimpatri non erano possibili per via delle difficolta' sul territorio afghano;
quest'anno, pero', la Ue ha concluso accordi con Kabul per rendere possibili i rimpatri, e altrettanto ha fatto autonomamente la Germania il 2 ottobre scorso.



Da notare che il governo italiano è perfettamente al corrente della possibilità d'espellere i migranti afghani dopo l'accordo fatto dalla Ue con l'Afghanistan, ma se ne guarda bene dal farlo.

Anche la Svezia ha effettuato i primi rimpatri forzati degli afghani il 13 dicembre, espellendone decine allo stesso modo della Germania, ma questo genere di notizie in Italia non "arriva" e quindi non viene reso pubblico, data la censura "buonista" che impera nel Paese.

In ogni caso, il ministro dell'Interno tedesco De Maizière ha osservato che gia' 2.300 afghani erano tornati volontariamente in patria dalla Germania quest'anno.

Il Governo federale promuove il rimpatrio volontario, e ha messo a disposizione a tal fine 40 milioni di euro.

Nel rimpatrio di mercoledi' sono stati coinvolti solo gli Stati del Baden-Wuerttemberg, Baviera, Amburgo, Assia, Nord Reno-Westfalia e Saarland.

"Si spera che in futuro partecipino anche gli altri Stati",
ha detto il Ministro.

E mentre questo accade in Germania, in Italia nell'ultima settimana sono arrivati altri mille africani che si vanno ad aggiungere ai 250.000 già soggiornanti mantenuti completamente a carico delle casse - vuote - dello stato italiano.


( Max Parisi )

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