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ref:topbtw-645.html/ 11 Dicembre 2016/C


L'accordo JCPOA ed altro..

Dagli aerei all'alta velocità..italiana

New York

Nel mese di Gennaio 2016 la International Atomic Energy Agency aveva certificato che l'Iran aveva di fatto ottemperato alle disposizioni contenute nel programma JCPOA, ovvero il programma "Joint Comprehensive Plan of Action" che ha previsto:

- il trasferimento di circa 11 tonnellate di uranio arricchito oltre i suoi confini.( Russia )
- lo smantellamento e la rimozione dei due terzi delle sue centrifughe utilizzate per l'arricchimento.
- la rimozione della struttura di contenimento delle barre di uranio dal suo vecchio reattore nucleare ad acqua ed il riempimento della vasca con cemento.
- l'autorizzazione alla verifica ed al controllo di tutti gli impianti della catena nucleare:
dai siti di stoccaggio ai laboratori di ricerca, inclusi gli impianti di Natanz, Fordow e Arak.

In effetti, per realizzare segretamente una bomba atomica, sono necessari, per lo meno, sei mesi.

In realtà l'AIEA può ispezionare qualsiasi sito con un preavviso di 24 giorni.

Il che significa che, anche qualora i servizi segreti si accorgessero "in ritardo" dell'inizio di una attività sospetta, questa attività anomala dovrebbe poter essere localizzata e verificata in tempo..

Ovviamente sono rimaste in essere le sanzioni relative a tutto il programma missilistico, a tutte le attività militari e para-militari in supporto ad organizzazioni terroristiche, a tutte le attività collegate ad attività contro i diritti umani e le libertà di espressione.

L'Iran, attualmente, ha una disperata necessità di recuperare valuta, anche perché le somme congelate all'estero sono notevoli:
si parla di circa cento miliardi di dollari...

Miliardi di dollari dei quali ha disperatamente bisogno..

L'economia iraniana è al 20% della sua capacità ed ha urgente necessità di fondi per riattivare tutta la sua industria petrolifera:
dagli impianti di estrazione alle raffinerie..

Non solo.

Ha urgenti necessità di fondi per il settore agricolo, e per tutto il settore dei trasporti.
Incluso quello aereo..

Ora si vedrà la nuova amministrazione Trump cosa intende fare..

Da un lato l'eterno nemico-amico dell'Iran, e potente lobbista, lo stato di Israele, cerca di far saltare a tutti i costi il programma JCPOA, dall'altro la potente industria aeronautica non ha nessuna voglia di perdere enormi e durature commesse.

Commesse ormai acquisite con la piacevole tranquillità di sapere che i quattrini sono già belli che disponibili in USA - ed in Europa, congelati da anni sui conti dello stato Iraniano.

Il contratto con IranAir della Boeing vale 16.6 miliardi di dollari, una piccola ma consistente fetta dei fondi Iraniani congelati in USA.

Si tratta di ben 80 aerei dei quali 50 sono i 737-MAX e gli altri 30 sono i 777-300ER ed il nuovo modello 777-9 in fase di sviluppo e che quest'ordine può contribuire ampiamente a finanziare.

Anche l'ordine di 118 aerei di Airbus è in dirittura d'arrivo..

Ed anche in questo caso si tratta di andare a spendere dei fondi già esistenti e depositati in Europa.
In entrambi i casi le forniture avverranno in un periodo di tempo stimato in dieci anni e tutte le successive attività di aggiornamento e di manutenzione coinvolgeranno i due fornitori per una ventina di anni.

Ma anche l'Italia è impegnata con un mega-progetto di sistemazione ed aggiornamento delle linee ferroviarie iraniane.

Anche in questo caso con la possibilità di fruire dei fondi congelati..

L'intesa è stata siglata dal Vice Ministro dei Trasporti e presidente di RAI (Ferrovie Iraniane) Our Sayed Aghaei e dall'Amministratore Delegato di FS Italiane Renato Mazzoncini.

Il valore complessivo dell'operazione di export credit per i progetti ferroviari in Iran potrà raggiungere i 5 miliardi di euro.

"Con l'intesa - spiega Renato Mozzoncini Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane si conferma in prima linea per lo sviluppo della rete ferroviaria dell'Iran, con la realizzazione, la progettazione, la costruzione e la messa in servizio delle linee alta velocità Teheran-Hamadan e Arak-Qom".

Anche perché Putin non starebbe certamente a guardare.. con le mani in mano.

Dimenticato ormai l'abbattimento del suo Jet da parte di Erdogan, chiusi gli occhi sulle "purghe" staliniane del post-colpo di stato, Putin ha ripreso i buoni rapporti con la Turchia.
Perché è la Turchia il passaggio obbligato per raggiungere l'Iran e per continuare ad aggirare - come sempre e sempre di più - le sanzioni presenti e future..


Su questo argomento leggete anche su:

13 - Dicembre 2016 -MAZARA NEWS BLOGSPOT - NEW YORK - - JCPOA - USA-IRAN e l'alta velocità italiana.. ( Giorgio Comerio )


( Giorgio Comerio )


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