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ref:topbtw-639.html/ 8 Dicembre 2016/A


- Dall'ineffabile Comunità Europea -

- Banche Italiane : Ma tutto bene..dopotutto...? -

Bruxelles

Consci del fatto nei palazzi Ue a Bruxelles che una posizione aggressiva stile 2011 provocherebbe una tale ondata di rifiuto e rivolta in Italia contro la Ue e le sue malefiche istituzioni oligarchiche elette da nessuno tale da travolgerle, la Commissione Juncker fa dire a uno dei suoi attendenti-lacchè che ''non esiste il problema banche in Italia...''

La Commissione europea non teme ''una crisi bancaria'' in Italia dopo le dimissioni del premier Matteo Renzi'':
lo ha affermato oggi il Commissario Ue per gli affari economici, Pierre Moscovici.

''No, non temiamo una crisi bancaria''
in Italia, ha detto Moscovici all'emittente Public Sénat e Sud Radio.

Certamente ''c'è una crisi politica'' nel Paese, ''ma allo stesso tempo una continuità'' con un ''un partito che è maggioritario alle due camere, un uomo, Matteo Renzi, che resta al potere e svolge gli affari correnti, il Presidente della Repubblica farà consultazioni per la formazione di un governo'',

Cosi' ha sottolineato il Commissario europeo.

''In ogni caso, ci sarà una continuità dello Stato, delle responsabilità'' Secondo Moscovici,
''trattandosi di banche italiane, argomento sul quale ci sono discussioni in corso tra le diverse istituzioni, con la Banca centrale europea, con la Commissione Ue, i problemi non sono cambiati durante l'ultima settimana, non si sono deteriorati o aggravati''.

E in generale, ha detto il Commissario, ''abbiamo la possibilità in Europa di gestire tutte le situazioni bancarie''.



Ricordate le previsioni degli analisti “qualificati” prima del referendum qualora avesse vinto il NO?

Crollo della borsa, spread alle stelle, siccità, carestia, morte dei primogeniti e per finire inabissamento dell’Italia nel Mediterraneo come una novella atlantide.

Permetteteci la battuta, perché per l’ennesima volta, dopo brexit ed elezioni USA, le previsioni terroristiche degli analisti sono state brutalmente smentite dai fatti.

Un solo esempio:
alle ore 12.35 del 6 dicembre, lo spread BTp bund è di poco superiore a 157 punti, contro i 187 del 2 dicembre.

Guarda un po’:
anziché salire in caso di vittoria del NO, è sceso.

E la borsa? Alla stessa ora segna un +1,53%.

I catastrofisti filo Ue, persa anche questa battaglia, si sono ora concentrati sul “problema banche” e sul rischio di bail in di MPS, dato che al momento l’aumento di capitale è stato congelato.

Un intervento dello stato viene visto come molto probabile, magari a supporto della conversione delle obbligazioni subordinate, che dovrebbe comunque essere obbligatorio.

La Ue e la germania premono per una soluzione di mercato, leggasi tosatura di obbligazionisti e correntisti, dimenticandosi a che suo tempo le banche tedesche hanno beneficiato di aiuti statali ben maggiori di quelli concessi dallo stato italiano:
per essere precisi, il salvataggio delle banche tedesche è costato alla Germania qualcosa come il 10% del Pil!

Ma, si sa, i tedeschi sono più uguali degli altri e quello che è consentito a loro deve essere negato agli altri, nella Ue formato IV reich.

Ora, immagino già le lamentele dei sacerdoti del libero mercato contro un eventuale intervento pubblico a salvataggio delle banche italiane infarcite di crediti deteriorati, frutto per la maggior parte della crisi innescata dalle folli politiche attuate dagli ultimi tre governi:
“il mercato deve autoregolarsi, è la selezione naturale, non si può vincolare il libero mercato” e via di questo passo.

Peccato per loro che proprio nella patria del libero mercato, il Regno Unito che ha dato i natali ad Adam Smith, le banche siano state nazionalizzate dal governo, risanate e successivamente rimesse sul mercato con un guadagno per le casse pubbliche di 14 miliardi di sterline.

Sì, avete letto bene:
lo stato inglese ha guadagnato 14 miliardi di sterline a seguito della vendita delle banche precedentemente nazionalizzate per evitarne il fallimento.

Analogo discorso è avvenuto negli USA, dove il governo federale spese 426,4 miliardi di dollari per salvare banche ed assicurazioni e ne incassò 441,7 con un guadagno di 15!

Ma tu guarda, gli stati liberisti per definizione hanno nazionalizzato (parola tabù per i neoliberisti in salsa ue) le banche per evitarne il fallimento, le hanno risanate e le hanno vendute guadagnandoci.

Quindi, cosa ci sarebbe di così scandaloso se lo facesse anche lo stato italiano con le banche messe in difficoltà dai crediti incagliati che, è bene ricordarlo, in larga misura sono diretta conseguenza delle stesse politiche economiche dei governi che si sono succeduti negli ultimi anni?

Certo, le norme Ue ce lo vietano, ma è altrettanto utile ricordare che queste norme sono state fatte DOPO che la Germania ha messo in sicurezza le proprie banche con un pesantissimo intervento di denaro pubblico, ben maggiore, in termini di percentuale del pil, di quello che sarebbe necessario in Italia, ovvero solo 1%.

A questo punto non si capisce perché lo stato italiano non dovrebbe fare ciò che ha fatto la Germania, senza chiedere permesso a nessuno e, soprattutto, senza chiedere l’intervento del fondo salva stati che consegnerebbe il paese nelle mani della troika.

Il buon senso ci dice che lo stato deve intervenire nazionalizzando le banche in difficoltà, risanarle e poi rimetterle sul mercato, vediamo se la politica saprà seguire il medesimo percorso virtuoso compiuto da USA e Regno Unito o se per l’ennesima volta sarà succube dei diktat tedeschi.

E adesso, parliamo di soldi. Quanto varrebbe MPS se fosse risanata?

E' una delle pochissime banche sistemiche nazionali, è ben presente in tutta Italia, soprattutto al centro-nord produttivo, e se fosse liberata dal pericolo dei crediti marci, ovvero con una nazionalizzazione che la farebbe diventare al 100% dello stato - ora lo è solo al 10% - sarebbe facilmente cedibile ad un prezzo prossimo ai 20 miliardi du euro.

L'operazione oggi costerebbe allo stato non più di 5 miliardi per la ricapitalizzazione e altrettanti per la garanzia di una cessione tranquilla e con assoluto margine di recupero degli NPL.

Volendo proprio esagerare, lo stato potrebbe investirci fino a 15 miliardi in totale con la ragionevole certezza di recuperare e guadagnare dopo il salvataggio almeno quanto speso.

Ora passiamo alle altre banche che secondo il Financial Times col NO referendario vittorioso sarebbero fallite immediatamente.

Non è accaduto, ma non è questo il punto. Il punto è che Carige, Pop.Bari e le banche venete aggiungendovi anche le 4 asfittiche banche "rinnovate" dopo il disastro Etruria & sorelle - tutte assieme - volendo nazionalizzarle cancellando il rischio crediti marci equivarrebbero a una spesa per lo stato non superiore ai 5 miliardi a cui aggiungerne 5 di garanzie sugli NPL.

Tutte queste banche - risanate - varrebbero mediamente 2 miliardi l'una, cedute al 100%. E sarebbero un ottimo affare per lo stato.

Ecco, quindi la messa in sicurezza dell'intero comparto bancario italiano NON avrebbe costo per lo stato se segue lo schema suddetto, che è il medesimo che fu seguito da Germania, Gran Bretagna, ma anche Olanda e Belgio, rimanendo in Europa.

E allora basta ricatti, basta minacce delle oligarchie parassitarie di Bruxelles che hanno in pugno la Ue.

Facciamolo e che non se ne parli più.

La Ue cosa potrebbe fare per impedirlo?

Ci manda Juncker da sobrio?
Oppure la troika dei gangster?
Ci ricatta con lo spread?
Non scherziamo.

Questi signori hanno capito che il 60% che ha detto NO a Renzi è lo stesso 60% che è così incazzato, ma così incazzato con la Ue che è pronto a polverizzarla.

State ben attenti a quello che fate, cari "signori" di Bruxelles.
Molto, molto attenti.

Fonti:

http://www.ilsussidiario.net/News/Economia-e-Finanza/2016/12/6/NOTIZIE-MPS-In-borsa-attesa-per-le-news-Aumento- di-capitale-Lme-fino-a-1-028-miliardi-di-euro/736475/

http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2015-06-14/salvare-banche-affare-gli-stati-081335.shtml?uuid=ACyBvY

http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2016-01-05/salvare-banche-tedesche-e-costato-7percento-pil-080353.shtml?uuid=ACcIoK4B


( Luca Campolongo e Max Parisi )

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