Negli anni '80 nasceva a Mazara del Vallo la " Cassa Artigiana Fede e Lavoro " come espressione della finanza
locale e come istituzione in grado di seguire l'economia marittima mazarese in grande espansione su tutte le coste del mediterraneo.
Era l'epoca degli oltre settecento pescherecci e di una flotta forte, molto preparata, in grado di
competere tranquillamente con quella spagnola.
Poi la Banca venne assorbita da un altro Istituto e tutt'ora opera con le principali realtà
locali sotto il vessillo del Credito Cooperativo Toniolo di San Cataldo che, giusto quest'anno, ha festeggiato i sui primi 125 anni di attività.
Rosario Morici, trent'anni di vita bancaria, Mazarese Doc, ha vissuto i momenti più magici della città e poi quelli meno
brillanti, più difficili di un'economia comunque legata al mare.
Lo incontriamo nel suo ufficio dove, giornalmente, può valutare la situazione economica della città e da dove, in pratica ,
si possono contare i battiti cardiaci dell'economia mazarese.
Secondo Rosario Morici il "trand" dell'economia mazarese è positivo, anche se ancora non è certo al galoppo,
i cavalli-vapore dei pescherecci iniziano a scaldarsi, ad allungare il passo.
Il basso prezzo del petrolio ha ridato vita a tutta l'attività della pesca, attività che non poteva
vivere facilmente quando il grezzo era a cento dollari al barile.
Attività che invece ora è piena di nuova linfa, con il costo del barile di sotto i quaranta dollari.
E la riprova è data proprio dalle richieste di nuovi finanziamenti, richieste che in questi mesi
la banca ha ricevuto per l'acquisto di nuovi pescherecci.
Richieste in corso di valutazione ma che sono il segnale di un'inversione di tendenza da parte degli armatori.
Non più abbandonare il mare, rendere le licenze, sbarcare gli equipaggi, ma piuttosto mettere in cantiere nuove costruzioni,
moderne e con motorizzazioni a basso consumo, ove le installazioni di bordo permettono la gestione del trattamento del pescato
in tempi brevissimi e con costi ridotti.
Ma un altro elemento finanziario è da considerare con attenzione, anche se sembra meno appariscente.
I flussi finanziari dimostrano che il giro d'affari del commercio del pescato è di oltre il doppio di quello
realizzato dai pescherecci gettando le loro reti in tutti i mari del mediterraneo.
La domanda di pesce è sempre sostenuta e quella del crostaceo ancora di più.
Nella filiera ittica di Mazara ( congelazione, confezione, trasporto ) arriva sia il pescato realizzato
dalla flotta mazarese che quello realizzato da altre flotte:
A parte il "gambero rosso" ormai prodotto DOC, ben controllato e molto richiesto,
una grande attività di sbarco avviene a Porto Empedocle;
Mercato realizzato, ovviamente, nell'area portuale ma la cui attività sarebbe stata talmente "regolata" da ridurre molti
di quei profitti "supplementari" che, dopotutto, la legge Fanfani permette.
E la lavorazione, il confezionamento, il trasporto - sempre su gommato - danno lavoro a migliaia di persone e
creano un giro d'affari estremamente elevato e con ottimi profitti.
Ma l'economia di Mazara ha anche altri segnali positivi.
Il settore immobiliare, inflazionato da abitazioni sfitte, case ed appartamenti realizzati sia come investimento
che come dimore per una generazione che, emigrata lontano dall'Isola , a Mazara non torna più, sono scese di prezzo.
Ed una nuova timida clientela si presta all'acquisto. Molti sono i "pensionati" del nord Italia che iniziano
a valutare un investimento in Sicilia ed allora, perché no, a Mazara del Vallo.
Di solito vi è un primo timido arrivo di una clientela tedesca, inglese, francese.
Come sempre sarà necessario un periodo di prova, periodo che si attua con gli affitti a lungo termine.
Passati i primi mesi, magari qualche anno, se la città è di gradimento, se offre un minimo di servizi moderni,
una minimale tranquillità di vita, ecco che l'inquilino passa all'acquisto.
Ma saprà la città attirare veramente i nuovi investitori ?
Se Mazara cogliesse l'occasione…
Infine vi è da segnalare anche che, a seguito di un accordo stipulato con
la Caritas, molti Tunisini, Algerini, Marocchini, quasi tutti marinai della flotta Mazarese,
hanno potuto acquistare delle case fruendo di un mutuo agevolato, un mutuo concesso quasi a tasso zero.
E le percentuali delle "sofferenze" sono praticamente le stesse: Mazaresi doc od immigrati ormai
della seconda se non terza generazione hanno lo stesso rapporto con la Banca.
Insomma la Banca avverte i primi segnali di un dolce risveglio, anche perché la massa dei
depositi dei 50.000 Mazaresi circa, supera il miliardo e duecento milioni di Euro.
Una somma di tutto rispetto che, se appena appena decide di stiracchiarsi e di scrollarsi di dosso il
torpore di questi anni, è in grado di trasformare radicalmente la città e, perché no, come dice il noto Architetto Mazarese
Mario Tumbiolo, far nascere la piccola Sanremo siciliana..
tunisina, algerina, marocchina, greca, argentina..
visto che a Mazara del Vallo non si è in grado di avviare il nuovo mercato del pesce.
Perché la concorrenza di Marsala, di Trapani, di Siracusa esiste, ed è notevole..
Perché il momento giusto è arrivato ora, con il declino del turismo verso i paesi islamici e la grande crescita del turismo verso la Sicilia.
8 - Ottobre 2016 -FLASH NEWS - MAZARA news BLOGSPOT - MAZARA del VALLO - - Blue Sea Land del 7 Ottobre - Intervista a Rosario Morici -
( Giorgio Comerio )