ref:topbtw-3179.html/ 15 Dicembre 2021
Le diverse sanzioni per il consumo di cannabis
I paesi dell’Unione europea avanzano verso la decriminalizzazione e depenalizzazione della cannabis.
Nonostante ciò, negli ultimi anni sono aumentati i reati registrati dalle autorità nazionali,
anche quelli legati al consumo.
Lo scorso autunno, in Italia sono state raccolte le firme per chiedere un referendum che preveda
l’abrogazione di tutte le pene detentive legate alla cannabis (fatta eccezione per l’associazione
a delinquere finalizzata al traffico illecito) e la depenalizzazione del reato di coltivazione per uso personale.
Oltre a cancellare la sanzione amministrativa che al momento prevede il ritiro della patente per i consumatori.
Secondo l’organizzazione mondiale della sanità (Oms), a livello globale la marijuana è la droga più coltivata, più utilizzata
e più trafficata.
Essendo economica rispetto ad altre sostanze come la cocaina, costituisce un mercato di dimensioni relativamente piccole, ma che si mantiene particolarmente stabile. Stando ai dati raccolti dall’osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze, si è infatti mostrato resiliente anche durante la pandemia.
Globalmente, più della metà di tutti i sequestri di droga la riguardano.
In Italia come nel resto d’Europa c’è una tendenza generale verso la decriminalizzazione di questa sostanza,
ma le infrazioni anche solo per il consumo sono ancora molto numerose.
La cannabis in Europa, tra decriminalizzazione e legalizzazione
Anche nel continente europeo, come nel resto del mondo, la marijuana risulta essere la droga più utilizzata.
22,2 milioni di cittadini europei hanno fatto uso di marijuana nel corso del 2019, secondo i dati dell’osservatorio
europeo delle droghe e delle tossicodipendenze.
Parliamo del 7,7% della popolazione Ue. Un dato che sale al 15,4% se consideriamo solo
i giovani adulti di età compresa tra i 15 e i 34 anni (15,8 milioni).
C’è comunque ampia variabilità tra i paesi membri. Ad esempio in Francia la quota si attesta al 45%, mentre a Malta arriva appena al 4%, per gli adulti.
Le Nazioni unite raccomandano solo l’uso scientifico e medico della cannabis
Secondo lo European monitoring centre for drugs and drug addiction (Emcdda), le Nazioni unite ne prevedono
soltanto l’uso a scopi scientifici e terapeutici, escludendo quindi le finalità ricreative,
pur avendola rimossa dalla lista delle droghe più pericolose.
Si tratta infatti di una sostanza con comprovati effetti a lungo termine sulla salute e, nei soggetti più giovani,
sullo sviluppo cerebrale.
Il cosiddetto international drug control system prevede quindi una regolamentazione dell’uso e traffico di questa sostanza. Anche se regolamentarla di per sé non vuol dire criminalizzarla.
In questo senso, esistono tre soluzioni principali secondo l’Emcdda, ovvero la decriminalizzazione,
la depenalizzazione e la legalizzazione.
Decriminalizzazione:
Il consumo o il traffico di cannabis non è reso legale ma non è più considerato un reato penale.
Vengono applicate sanzioni di tipo amministrativo, come multe o segnalazioni
Depenalizzazione:
Il reato è considerato penale ma non comporta la detenzione poiché di entità minore, o comunque l’azione penale
non è giudicata in linea con l’interesse generale
Legalizzazione:
ogni tipo di sanzione viene rimossa, ma solitamente rimane una forma di regolamentazione del mercato
(come avviene per sostanze come l’alcol e il tabacco).
Le sanzioni nei paesi Ue
In Europa esistono forme variegate di decriminalizzazione e depenalizzazione della cannabis, ma a oggi nessuno stato membro l’ha ancora completamente legalizzata – fatta eccezione per Malta che proprio in questi giorni ha approvato la legalizzazione anche per uso ricreativo. Esempi di quest’ultimo approccio si possono invece trovare al di fuori del continente europeo, ad esempio in Uruguay e in alcuni stati degli Stati Uniti.
Siccome la gestione avviene a livello di autorità nazionali e non Ue, in fatto di marijuana
vi è una scarsa armonizzazione della legislazione tra i vari stati membri.
La risoluzione del consiglio dell’Unione europea di luglio 2004 comunque raccomandava misure
per contrastarne la coltivazione e il traffico e contro i siti contenenti informazioni esplicite sulla coltivazione.
In generale la vendita è considerata un reato e anzi in molti casi non viene nemmeno differenziata
dalla vendita di droghe cosiddette pesanti.
Più controversa è invece la questione del consumo.
In 7 paesi Ue, il consumo di cannabis è punibile con il carcere
15 i paesi Ue che non prevedono alcuna sanzione per il consumo di marijuana.
Anche se possono subentrare variabili significative come il luogo in cui se ne fa uso
(ad esempio di fronte ad una stazione di polizia) che in alcuni paesi possono portare all'imposizione di una pena.
Nonostante la decriminalizzazione, aumentano i reati registrati
Tra il 2009 e il 2019, nonostante una parallela tendenza alla decriminalizzazione e
depenalizzazione della cannabis, il numero di reati relativi a essa registrati dalle autorità
nazionali sono andati perlopiù aumentando nei paesi membri.
Solo nei Paesi Bassi sono diminuiti i reati registrati per uso e traffico di cannabis
La variazione nel numero di reati per consumo e traffico di marijuana nei paesi Ue, tra 2009 e 2019
( Redazione -. Openpolis )
Link
https://www.openpolis.it/le-sanzioni-per-il-consumo-di-cannabis-in-europa/
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