ref:topbtw-3013.html/ 1 Luglio 2021
I dati sono un ottimo modo per analizzare fenomeni, raccontare storie
e valutare pratiche politiche.
Con i "Numeri alla mano" facciamo proprio questo.
Nella pandemia si conferma il legame tra povertà e bassa istruzione
Ancora oggi, resiste un legame molto profondo tra povertà, disuguaglianze sociali e disparità di accesso all’istruzione.
Nascere in una famiglia con meno risorse, sia economiche che culturali, significa spesso non avere a
disposizione le stesse opportunità educative e sociali degli altri ragazzi.
Un legame che per certi versi nelle società odierne rischia di essere ancora più solido, dato che il
bagaglio di competenze e conoscenze richieste è sempre più elevato.
Ciò è vero a maggior ragione in un paese come il nostro, in cui il percorso scolastico dei figli resta
ancora molto legato alla famiglia d’origine.
La conseguenza è che i divari di partenza si ereditano di generazione in generazione:
esattamente il meccanismo
per cui tanti bambini e ragazzi finiscono nella trappola della povertà educativa.
Soprattutto se non si dispiega completamente il ruolo della scuola e della comunità educante per riequilibrare
tale situazione.
L’impatto della pandemia sul rapporto povertà-istruzione
L’aggiornamento da parte di Istat dei dati sulla povertà in Italia, quest’anno, era importante da monitorare
anche per questo motivo.
Come abbiamo già avuto modo di raccontare, le conseguenze economiche della pandemia sono state
enormi per i minori e per le loro famiglie.
I dati definitivi, di recente pubblicazione, lo confermano pienamente.
La quota di bambini e ragazzi in povertà assoluta è cresciuta fino al 13,5%, il dato più elevato
dal 2005 – anno di inizio della serie storica.
Nel 2020 la quota di minori in povertà assoluta supera il 13%
Accanto a questo elemento, già preoccupante perché conferma che da un decennio bambini e ragazzi
sono la fascia d'età più spesso in povertà assoluta, ne emerge un altro molto critico.
La crisi economica seguita all'emergenza Covid ha avuto gli effetti più negativi proprio sulla
parte di popolazione meno istruita.
Nell'anno precedente alla pandemia era già evidente che le famiglie senza diplomati fossero più in difficoltà.
Già nel 2019 infatti oltre l'8% dei nuclei familiari in cui la persona di riferimento aveva solo la licenza
media si trovavano in povertà assoluta.
Ciò a fronte del 3,4% tra diplomati e laureati.
Se la persona di riferimento è meno istruita, la famiglia è più spesso in povertà..
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1 Luglio 2021 -ROMA -
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