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ref:topbtw-2960.html/ 9 Maggio


- Politica
I numeri alla mano..


ITALIA.


L'ESERCIZIO DEL POTERE.

Il PNRR ed i cambiamenti nascosti..


I dati sono un ottimo modo per analizzare fenomeni, raccontare storie e valutare pratiche politiche.

Con i "Numeri alla mano" facciamo proprio questo.

Il governo ha cambiato il Pnrr e nasconde gli allegati di dettaglio


Mercoledì scorso abbiamo denunciato come i passaggi che hanno portato alla consegna del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) alla commissione europea fossero poco chiari.

Nonostante la discussione in parlamento infatti si fosse conclusa il 27 aprile, due giorni dopo il consiglio dei ministri è tornato a discuterne.

Ci eravamo chiesti quindi se il testo inviato a Bruxelles fosse lo stesso presentato al parlamento o se nel frattempo non fossero state apportate delle ulteriori modifiche.

Per questo motivo avevamo invitato il governo a fare chiarezza su questo aspetto e a mettere a disposizione di cittadini ed analisti il testo “ufficiale” del Pnrr.

Purtroppo ad oggi dobbiamo constatare che la situazione si è ulteriormente complicata.

Il 5 maggio il Pnrr pubblicato al governo è cambiato 3 volte nel giro di poche ore.

Dopo la nostra segnalazione infatti il governo ha pubblicato sul proprio sito un comunicato in cui diffondeva il testo inviato a Bruxelles che pareva coincidere con quello discusso in parlamento pochi giorni prima.

Tuttavia quel documento è stato successivamente modificato per 3 volte nel giro di poche ore.

410.000.000 € le risorse dirottate da una versione del Pnrr all’altra.

Ma le criticità non finiscono qui.

Infatti sul sito della commissione europea non sono ancora consultabili gli allegati e gli annessi trasmessi, che fanno parte del piano a tutti gli effetti.

Documenti fondamentali per analizzare i progetti italiani nel loro complesso.

Per questo chiediamo al governo che vengano resi pubblici tutti i documenti che sono stati inviati a Bruxelles.

Che cosa è successo

Ma che cosa è successo esattamente?

Ripercorriamo i vari passaggi.

In base alle indicazioni dell’Ue il Pnrr avrebbe dovuto essere consegnato entro il 30 aprile.

Prima dell’invio a Bruxelles però il governo aveva bisogno del via libera del parlamento.

Così, deputati e senatori sono stati chiamati ad esprimersi su questo piano in gran fretta.

La discussione infatti è iniziata il 26 aprile alla camera, con tutta la documentazione da consultare consegnata ai parlamentari solo pochi giorni prima.

E già qui si riscontrano le prime criticità.

L’opposizione infatti ha denunciato in aula che il testo inviato ai parlamentari sarebbe stato modificato in corso d’opera, quando la discussione a Montecitorio era già iniziata.

Arriva poi il piano stampato, alle 14 c’è scritto, versione aggiornata alle 14 di oggi.

Sono 270 pagine:
probabilmente avrete ristretto il carattere e sarà quella la ragione, ma possiamo sapere se è così?

E poi arriva alle ore 14,30 di oggi un ulteriore messaggio:
la versione aggiornata, aggiornata, del piano è disponibile.

Quindi, oggi il Parlamento italiano si impegna a ragionare di un testo che sfido chiunque tra i parlamentari qui dentro sia stato possibile approfondire con la necessaria prudenza e attenzione.

- Francesco Lollobrigida, capogruppo di Fratelli d’Italia alla camera

Nonostante ciò, il parlamento ha ugualmente avallato il piano presentato dal governo.

Tuttavia nel consiglio dei ministri tenutosi il 29 aprile (quindi dopo le votazioni di camera e senato) si è tornati a discutere del Pnrr.

Un fatto quantomeno insolito visto che il documento a quel punto avrebbe già dovuto essere ultimato.

I dubbi che il governo stesse ancora lavorando al piano sono stati rafforzati anche dal fatto che la documentazione inviata a Bruxelles (così come quella di altri paesi) non è stata consultabile per diversi giorni sull’apposito portale realizzato dalla commissione.

Peraltro, il 30 aprile la commissione aveva annunciato di aver ricevuto i progetti italiani ma da parte di palazzo Chigi non c’era stata nessuna dichiarazione ufficiale che comunicava l’invio del Pnrr a Bruxelles.

Si arriva quindi alla giornata del 5 maggio, quando sul sito del governo compare (2 ore dopo la pubblicazione del nostro articolo) una pagina dal titolo Piano nazionale di ripresa e resilienza in cui viene diffuso, tramite un link, il testo in pdf del Pnrr “trasmesso alla commissione europea”.

I 3 documenti diversi pubblicati in poche ore fanno pensare che il governo fosse ancora al lavoro sul provvedimento definitivo

Il documento pubblicato pare essere lo stesso discusso in parlamento.

Tuttavia dopo un’ora il pdf scaricabile dal link non è più lo stesso.

Se infatti il primo documento contava 273 pagine, la seconda versione ne aveva 269.

Risulta abbastanza evidente perlatro che questo secondo testo fosse una bozza.

Basti osservare i molti refusi presenti nell’indice di questo documento.

Ciò rafforza i dubbi sul fatto che il governo fosse ancora a lavoro sul piano.

La svista viene prontamente corretta con la pubblicazione di un terzo documento diverso, quello definitivo, nel giro di tre ore...

Risorse dirottate..

Gli elementi di criticità tuttavia non finiscono qui.

È interessante notare infatti che sussistono delle differenze anche sostanziali tra il Pnrr presentato in parlamento e quello che il governo ha inviato alla Commissione europea (la terza e ultima versione).

Le risorse tolte alla digitalizzazione sono state distribuite tra infrastrutture e transizione ecologica

Da un confronto tra i due documenti infatti possiamo osservare che oltre 400 milioni di euro hanno cambiato destinazione.

Se nel documento presentato a camera e senato infatti erano previsti 40,73 miliardi di euro per la missione dedicata alla digitalizzazione (per missioni si intendono le 6 macro aree in cui sono suddivisi gli interventi previsti dal Pnrr), tali risorse nella versione inviata alla commissione si sono ridotte a 40,32 miliardi.

Questi 410 milioni mancanti sono stati redistribuiti per 0,27 miliardi alle infrastrutture (e più in particolare alla componente Intermodalità e logistica integrata) e per 0,14 miliardi alla transizione ecologica (Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici).


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9 Maggio 2021 -ROMA - - OPENPOLIS - https://www.openpolis.it
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