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I dati sono un ottimo modo per analizzare fenomeni, raccontare storie
e valutare pratiche politiche.
Con i "Numeri alla mano" facciamo proprio questo.
Gli arrivi sulle nostre coste..
I numeri degli arrivi...
Roma
Nelle ultime settimane il tema degli sbarchi di migranti sulle coste italiane è tornato nuovamente ad affacciarsi
nel dibattito pubblico, nonostante il numero degli arrivi si sia ridotto notevolmente.
Dopo anni di discussione, negli ultimi mesi il tema era passato in secondo piano, anche a causa della pandemia
e delle conseguenze socio-economiche da essa generata.
Le politiche migratorie da Minniti a Salvini
A rilanciare la questione è stato a inizio marzo il segretario federale della Lega Matteo Salvini, che nel
corso di una trasmissione televisiva ha ribadito la posizione del suo partito, tornato da poche settimane al governo.
Come si è cambiata strategia sull’emergenza sanitaria e il piano dei vaccini, con la Lega al governo occorrerà
cambiare la strategia anche su porti aperti e porti spalancati.
- Matteo Salvini a Quarta Repubblica
Come detto, il tema degli sbarchi è da anni un argomento al centro dell’agenda politica.
Questo nonostante negli ultimi anni il sistema dell’accoglienza di richiedenti asilo e rifugiati non sia stato
sottoposto a un particolare stress, considerando il numero ridotto degli arrivi.
Un fenomeno legato anche agli accordi tra Italia e Libia.
Nel 2017, infatti, il governo Gentiloni (ministro dell’interno Marco Minniti) stipulò con la Libia il memorandum
of understanding. L’obiettivo era il rafforzamento della cooperazione nella gestione delle frontiere libiche,
con il fine di “garantire la riduzione dei flussi migratori illegali“.
Un accordo fortemente contestato da organizzazioni umanitarie, Ong, parte dell’associazionismo e persino
della commissaria per i diritti umani del consiglio d’Europa Dunja Mijatovic, secondo la quale il memorandum
avrebbe causato l’aumento del numero di migranti costretti a tornare in Libia, paese nel
quale “avevano già sofferto serie violazioni dei diritti umani“.
Il memorandum, che aveva durata triennale, nel febbraio 2020 è stato rinnovato
tacitamente per altri tre anni, perché né l’esecutivo italiano (governo Conte II) né quello libico hanno
espresso parere negativo al rinnovo.
Gli arrivi in Italia sono ai livelli pre-crisi
Nel 2020 circa 34mila persone sono sbarcate in Italia in cerca di asilo.
Tra 2018 e 2020 il numero di persone sbarcate annualmente in Italia è oscillato tra 11mila e 34mila.
Si tratta di un numeri sostanzialmente in linea con il periodo precedente allo scoppio della
cosiddetta “crisi dei rifugiati“, tra il 2014 e il 2016, se non addirittura inferiori.
Nel 2020 sono sbarcate sulle coste italiane quasi 3mila persone in meno rispetto al 2008.
Basti pensare che il numero di migranti sbarcati lo scorso anno è inferiore a quello del 2013 (43mila persone)
e addirittura del 2008 (37mila), anni in cui la questione migratoria non era certo al centro del dibattito pubblico.
Se analizziamo le tendenze, notiamo che nel triennio 2018-2020 sono sbarcate complessivamente 69mila persone,
una cifra non di molto superiore al triennio 2008-2010 (51mila) ma inferiore al periodo 1998-2000 (115mila).
Totale attuale degli stranieri irregolari stimati essere presenti in Italia: 700.000
Totale stranieri presenti: circa 5.000.000, ovvero circa il 10% della popolazione totale
Fonte: Ministero degli Interni
Link:
https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/migrazioni-italia-tutti-i-numeri-24893
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13 Marzo 2021 -ROMA - - OPENPOLIS -
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