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ref:topbtw-1395.html/ 20 Settembre 2018/A



EUROPA
Lombardia

GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA FONTANA:

- ''BISOGNA CERCARE DI CAMBIARE L'EUROPA: PIU' ATTENZIONE AI POPOLI E ALLE AUTONOMIE'' -

Milano

Autonomie locali ed Europa è stato il tema al centro del convegno:
'A global vision for the future of Europe', summit organizzato dall'Ecr , ( http://ecrgroup.eu/ ) l'European conservatives & reformist Group, questa mattina, a Palazzo Pirelli a Milano, a cui hanno preso parte anche il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, e l'assessore regionale all'Autonomia e cultura, Stefano Bruno Galli.

"Circa il fatto che, nell'ambito delle politiche di coesione, si debba fare molto più in riferimento alle autonomie locali, mi sembra che si cominci a respirare un'aria nuova anche a livello europeo", ha sottolineato Fontana.

"Sono stato recentemente a un incontro con le quattro Regioni 'Motori d'Europa' (oltre alla Lombardia per l'Italia, il Baden-Württemberg in Germania, la Catalogna in Spagna e la regione Rhône-Alpes in Francia) e uno dei temi ricorrenti è stato quello della grande rilevanza che deve essere data alle autonomie locali, alle Regioni, alle diversità:
temi che noi abbiamo sempre sostenuto e che cominciano a trovare spazio anche a livello europeo", ha aggiunto.

"L'Europa bisogna cercare di cambiarla, credo che una delle strade giuste sia dare piu' attenzione ai popoli, alle autonomie e ai localismi" ha detto poi Fontana, a margine del primo summit sul localismo e il futuro dell'Ue organizzato a Palazzo Pirelli dal gruppo dei Conservatori e riformisti (Ecr) nel Comitato delle Regioni.

In questo senso, "mi auguro che le elezioni europee del prossimo maggio possano contribuire a costruire un'Europa diversa".

La sede del vertice, ovvero il palazzo che ospita il Consiglio regionale lombardo, è stata scelta da Ecr anche alla luce del percorso per ottenere maggiore autonomia dallo Stato avviato dalle Regioni Lombardia e Veneto dopo la vittoria del si' ai referendum consultivi del 22 ottobre scorso.

"Credo che questo sia un momento importante non soltanto per la Lombardia e per il Veneto ma per tutto il Paese.

Tenendo conto che anche in Europa finalmente si inizia a parlare di autonomie locali e di sussidiarieta' - ha commentato il governatore - e' giusto che si organizzi questo convegno in un luogo che ha tenuto sempre accesa la fiammella dell'autonomia, anche negli anni bui di governi che hanno cercato di tornare a un centralismo bieco e assurdo".

"La Lombardia e alcune altre Regioni italiane - ha ricordato il governatore - si stanno avviando verso quella maggiore autonomia che da tanti anni stiamo auspicando e per la quale stiamo combattendo:
un percorso che dovrebbe essere approvato a livello nazionale entro i primi mesi del 2019, arrivando a riconoscere alla nostra Regione più capacità decisionale, più possibilità di fare scelte di prospettiva per il futuro del nostro territorio".

"Credo che anche a livello europeo si debba andare in questa direzione - ha aggiunto - con maggiore attenzione agli enti locali, ai popoli, alle diverse realtà che compongono l'Europa, la cui ricchezza è rappresentata proprio dalle grandi diversità, attraverso politiche più specifiche, indirizzate ai territori, e con un dialogo più diretto con le Regioni: sarebbe un valore aggiunto e un modo migliore per guardare all'Europa del futuro".

"E' sconfortante dover prender atto di come la deriva funzionalista che ha imboccato il processo di unificazione europea ha sostanzialmente rimosso alla radice la visione più vera dell'Europa, quella di essere caratterizzata da una pluralità di comunità territoriali - ha detto in seguito l'assessore regionale all'Autonomia e cultura Bruno Galli - e credo vadano riscoperte tradizioni di pensiero che vedono nel pluralismo e nella diversità dell'Europa la sua principale ricchezza, rispetto alla globalizzazione che poi ha prevalso".

"L'unica strada attraverso la quale l'Europa può rigenerare se stessa è quella delle Strategie macro-regionali", ha segnalato Galli. "Dal 2006 l'Unione sta ragionando in questo senso - ha concluso - con la Macroregione del Baltico e quelle Danubiana, Adriatica e Alpina come principali laboratori, mettendo a sistema le storie, le culture, le tradizioni e le vocazioni economiche e produttive dei territori.

E' l'unico spiraglio nello scenario abbastanza demotivante di un'Europa che assolutamente non ci soddisfa".


Redazione


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