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ref:topbtw-1294.html/ 23 Giugno 2018/A



Sul filo di lana oppure sul filo del rasoio ?

" Excursus.. "

Quando la "Sinistra", esaurita ogni spinta propositiva, sembra non avere più niente da dire e si riduce a citare i tweet papali, invece di attingere al proprio patrimonio culturale, in un impasto melenso di pietismi mediatici (che spesso tracimano nel piagnonismo retorico) su fermentazione saccarotica nelle pozze del politicamente corretto.

Non meno insopportabile dei luoghi comuni e dei cliché che alimentano le 'certezze' delle destre populiste e sempre più apertamente fascistoidi, allora bisogna volgere lo sguardo anche a "Destra", considerata nella sua componente più eterodossa ed intellettuale (da Marco Tarchi ad Alain de Benoist).

Che forse, per contiguità ideologica e per capacità sincretica, è meglio attrezzata nell'interpretare l'esprit du temps che condiziona la psicologia della folla (il sedicente "popolo"), in attesa che si diradino i fumi tossici della grande sbornia sovranista, nell'evidenza delle cause alla sua origine e nella diversità delle prospettive, in assenza di soluzioni facili.

Quella che vi proponiamo è un intervista ad Alain de Benoist, riportata nell'opera di Alessio Mannino ("Mare monstrum").

La tesi dell'Autore (Alessio Mannino) è semplice:
introietta la critica marxiana (ma non marxista) al Capitale, facendola propria e reinterpretandola in chiave "comunitarista" (un tempo si chiamava così), per approdare ad una sintesi squisitamente di destra e quanto mai contigua al pensiero della nouvelle droite (con relative suggestioni nietzschiane), nella sua componente anti-imperialista e nel superamento dicotomico tra destra/sinistra.
Salvo scegliere implicitamente la prima, per un'analisi solo in apparenza trasversale.
L'intervista a Benoist però qualche spunto può offrirlo, lontana da ogni idealizzazione (o demonizzazione) del fenomeno migratorio, per un ritorno alle opinioni (il fatto che noi si possa condividerle o meno è in questo caso del tutto irrilevante) che non siano solo strumenti funzionali alla propaganda 2.0 in tempi di post-democrazia.

"L'immigrazione non è un fenomeno nuovo, ma qualcosa che è sempre esistito.

[...] Parlare di immigrazione in sé non ha quindi molto senso, a meno che non si conosca chi è che emigra, verso quale paese e qual'è il volume di questa immigrazione.

Un milione di cinesi negli Stati Uniti rappresentano una simpatica comunità asiatica; se invece saranno 600 milioni di cinesi a trasferirsi oltre Atlantico, gli americani potranno dire di non abitare più in America, ma in Cina!

L'immigrazione che si riversa oggigiorno nei Paesi europei è caratterizzata dal fatto di essere allo stesso tempo sia incredibilmente veloce, sia estremamente massiva e di concernere popolazioni le cui personalità etnoculturali, come anche i costumi stessi, si distinguono profondamente da quelle delle popolazioni che le accolgono.

[...] L'immigrazione massiva, le cui motivazioni sono prevalentemente economiche, è uno sradicamento irriducibile.

Che questo sradicamento prenda le forme di un'autodeportazione non cambia nulla alla questione.

Eppure, il desiderio di "rifarsi una vita in Europa" (desiderio che spesso sfocia in una profonda disillusione), non spiega ogni cosa. L'immigrazione cui oggi assistiamo è indissociabile in primo luogo dalla globalizzazione, che privilegia a tal punto la nozione di "mobilità" da esaltare in permanenza la figura del nomade rispetto a quella del sedentario, e in secondo luogo da un clima ideologico globale, che tende alla delegittimazione del radicamento, del desiderio di vivere all'interno di un quadro familiare, in cui le persone possono riferirsi a un modo di vita specifico e a dei valori condivisi.

Sono tre le scuole di pensiero, molto diverse tra loro, che concorrono a mantenere questo clima:
innanzitutto vi sono le Chiese cristiane, che si prodigano per spirito di carità a considerare lo straniero come "fratello";
poi quella frazione della sinistra progressista che pone l'uomo come "cittadino del mondo" (dimenticando che si può essere cittadini solo di un'entità politica e che il "mondo" non ne ha una sola);
infine gli ambienti aderenti al capitalismo liberale, che sono favorevoli all'eliminazione delle frontiere in quanto limitano l'espansione planetaria del mercato, e utilizzano gli immigrati come strumenti che permettono di esercitare una pressione al ribasso sui salari dei lavoratori dei Paesi di accoglienza. [...]

È innegabile il fatto che attualmente nella maggior parte dei Paesi europei si sia sviluppato un razzismo popolare, la cui causa principale risiede nell'immigrazione massiva e ancor di più nelle patologie sociali che ne risultano.

Sto pensando, in particolare, all'aumento della criminalità e all'aggravarsi dell'insicurezza, al crollo della qualità scolastica, alle innumerevoli "inciviltà" che sono la trama quotidiana dei fatti di cronaca.

Questo razzismo non ha nulla di ideologico, è puramente sociologico (è il frutto non di una teoria o di una convinzione argomentata, ma di un'attitudine reattiva e spontanea).

È diffuso soprattutto nelle classi popolari, che sono le prime a soffrire delle patologie sociali generate dall'immigrazione.

Ciò spiega anche perché le classi popolari, le quali in passato votavano a sinistra o per l'estrema sinistra, riversano il voto sui partiti populisti che sono all'oggi in pieno sviluppo.

Posso comprendere intellettualmente queste reazioni, ma non le approvo in alcun modo.

Non è attraverso il razzismo, né con la xenofobia che verrà risolto il problema dell'immigrazione,
ma con un'analisi ragionevole di quello che è concretamente possibile fare per risolvere le difficoltà,
o anche le impossibilità, delle coabitazioni attuali.

Se non ci si riuscirà, assisteremo all'aumento di fantasmi micidiali, che portano al nulla."

Alessio Mannino
"Mare Monstrum:
Immigrazione:
Bugie e Tabù"
Arianna Editrice
(Bologna, 2014)


Nota dell'editore.

Nel massimo rispetto per la libertà di pensiero, di espressione e delle idee..

1- L'attualissimo fenomeno ha alcune specificità ben diverse dalle migrazioni del nostro passato di italiani "poveri migranti".

Non si tratta di emigrazione controllata e legale ma di semplice tratta degli schiavi.

Tant'è che nessuno degli schiavi ha una minima idea di chi lo ha comprato, di dove andrà a sbarcare e di cosa andrà a fare..

Visto che la maggioranza è totalmente analfabeta, quasi sempre illeterata e senza nessuna capacità lavorativa.

In realtà sono schiavi "comprati" da parenti o genitori per pochi spiccioli, se non "rapiti" dalle strade e dai campi o nelle discariche.

Il massiccio arrivo di isliamici, di animisti, di primitivi senza alcuna conoscenza delle nostre Leggi, Lingua, Cultura, Conseutudini e senza alcuna idea dei nostri valori, porta ad un immediato imbarbarimento dei nostri usi e dei nostri costumi.

Con un costante incremento di atti di barbara e gratuita violenza non più sopportabili dagli Italiani.

Con un ovvio ed immediato desiderio di rigetto e di sorda rabbia per quanto si deve subire .

2- Ma il "fatto nuovo" è di dover pagare vitto ed alloggio per un tempo indefinito.
Non è mai accaduto nel passato..
Nessuno statunitense, francese, tedesco, belga, ha mai pagato viaggio, vitto ed alloggio ai migranti Cinesi, Italiani, Messicani, etc.
Ormai è una pratica non più sopportabile, non più accettabile e che fomenta solo risentimento sociale..

Il "fancazzista" in giro con telefonino, bicicletta, accompagnato con il minbus, vestito, accudito, svagato dalle ONLUS a spese del Governo, che non vuole pagare il biglietto dell'autobus o del treno, che come unica attività collaterale pare si occupi dello spaccio piuttosto che l'importunare passanti e ragazze, non è più gradito.

3- L'Italia, già sull'orlo dalla bancaratta di stato, con milioni di disoccupati e di veri affamati non puo' accettare, sopportare, integrare questa massa di migranti che poi migranti non sono, di naufraghi che poi mai sono naufragati..

L'evidente illegalità della situazione, la sua evidente pericolosità, non è mai stata percepita ed arginata da una sinistra buonista e decisamente solo ricca di effimere chiacchere da solotto TV.

L'attesa per azioni decise, è sempre più grande.

E le prime azioni eclatanti, il caso Aquarius in primis, era il segnale che l'Italia si aspettava da tempo.

Il successo di Salvini e dei 5 Stelle è solo questo: "noi manteniamo le nostre promesse".
Noi combattiamo i privilegi e difendiamo i nostri confini.
Lo slogan vincente di Trump.

Ma non solo.
Il "non siamo lo zerbino d'Europa" , la voglia di "rialzare la testa" ha colto in pieno il diffuso desiderio di rivincita e di riscatto che serpeggia in Italia..

Che serpeggia in un'Italia sempre più incazzata..
Che, come si direbbe in lombardo, inizia a dire a tutti questi "migranti" la tipica frase milanese:
"fora di ball"

Che in Italiano corretto si traduce con:
"fuori dalle palle"

Solo una sinistra miope e radical-chic non lo comprende.
Ed infatti si innamora dei tweet del Papa..
Del capo dello Stato del Vaticano che pero' di fancazzisti non ne ospita manco uno..
Ed infatti la sinistra radical-chic è destinata a sparire.


( Sendivogius )

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