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ref:topbtw-1284.html/ 14 Giugno 2018/ A



Migranti..
Il "falso problema"
E la zona extra-doganale

In questi giorni, con il caso "Aquarius" tutto il mondo ha scoperto l'Italia e l'acqua calda..

E ci si chiede come mai migliaia di persone possano arrivare ai confini sud della Libia, fare migliaia di chilometri di deserto e poi trovare un gommone che li attende a riva.

Gommone con scafista e con telefono satellitare pronto a chiamare aiuto, ma solo Roma.

Perché Malta, Tunisia, Libia manco rispondono..
Guarda caso..

Ma in realtà il problema è un.. falso problema..

Intanto ricordiamo che ormai la guerra in Siria è pressoché finita, l'ISIS sconfitta e ampie regioni liberate, e quindi in grado di accogliere i rimpatriati Siriani..

Ed in Siria gli aeroporti sono operativi e, con una parolina di Putin, le basi Russe possono benissimo accogliere gli aerei civili in arrivo dall'Italia...
Ma anche, per esempio, pure dalla Libia..

Ricordiamo che la sola emergenza bellica in atto è in Yemen ..
Da dove, in realtà, non arriva nessuno.

Ed ora una doverosa premessa:

Ricordiamo che le nazioni africane, come Tunisia, Nigeria, Costa d'Avorio, Senegal, Sierra Leone, Gambia, Niger, Kenia, Uganda, etc etc. non sono in guerra..

Ricordiamo che le nazioni africane, come Tunisia, Nigeria, Costa d'Avorio, Senegal, Sierra Leone, Gambia, Niger, Kenia, Uganda, etc etc. hanno ricevuto ed ancora ricevano una montagna di soldi dalla cooperazione internazionale Italiana , ovvero quattrini al 100% italiani, un'altra montagna di soldi dalla Banca Europea di Sviluppo ed un'altra montagna di soldi dalla Banca Africana di sviluppo, e poi ancora quattrini dal Giappone, dalla Cina, dall'Arabia saudita..e da altri "donatori"..

Quattrini che non renderanno mai e che si sono spesso ingurgitati i boss locali.

Orbene per risolvere una volta per tutte il problema degli sbarchi la procedura è assai semplice, veloce e poco costosa.

Gli sbarcati sono accolti, nutriti, identificati nell'area portuale extra-doganale, ovvero nella zona franca.

In questo modo non entrano legalmente in Italia ed i Europa.

E' un fattore importante e decisivo e legalmente ineccepibile.

Tutti sanno che la zona extra doganale di un porto o di un aeroporto, o di un deposito di merci , ovvero la zona franca, in base al diritto internazionale è si di pertinenza della nazione ove si trova ma che merci e persone non sono tecnicamente "entrate" nella nazione ospitante..

Ricordo di quel caso di un passeggero senza documenti rimasto per anni nella zona extra-doganale di un aeroporto..

In questo modo non sono attivabili i voraci avvocati spesso al soldo di organizzazioni non proprio cristalline..

Terminate le procedure di riconoscimento, rifocillati, riposati nelle opportune strutture sempre collocate nella zona extra-doganale, nella "zona franca", vengono trasferiti in opportuni autobus scortati dalla Polizia nella zona extra-doganale del primo aeroporto internazionale sito nelle loro vicinanze.

Dall'aeroporto internazionale, sempre restando nella zona extradoganale, sono imbarcati sui voli civili o militari e rimpatriati direttamente e velocemente.

Al loro arrivo in Tunisia, Nigeria, Costa d'Avorio, Senegal, Sierra Leone, Gambia, Niger, Kenia, Uganda, etc etc. i moltissimi minorenni non accompagnati potranno riabbracciare le famiglie e tornare a scuola, i maggiorenni tornare alle loro case ed al loro lavoro..

Magari potrebbero raccontare all'Interpol, alla Polizia Europea, e magari anche a quella locale, che potrebbero attenderli al terminal di ingresso, la loro triste avventura..

Dare nomi e cognomi e numeri di telefono dei contatti avuti, spiegare il tragitto percorso, raccontare dove e quando sono stati rifocillati, e via di questo passo.

Potrebbero anche spiegare come hanno fatto a pagarsi il viaggio, sempre che non sia stato gentilmente offerto da qualche organizzazione umanitaria..

Tanto per conoscere chi, sul posto, si è tanto impegnato per portarli oltre confine verso una destinazione quasi sempre assolutamente ignota..

Al loro sbarco potrebbero anche raccontare l'avventura ed i dettagli ai reporter europei, sempre attenti e scrupolosi e famelici di avventurosi dettagli e di umane sofferenze.

Perché in definitiva Tunisia, Nigeria, Costa d'Avorio, Senegal, Sierra Leone, Gambia, Niger, Kenia, Uganda, etc etc. non possono che ringraziare l'Italia per aver provveduto ad organizzare e pure pagare il viaggio di ritorno dei loro sfortunati compatrioti.

E i governanti locali non possono che essere riconoscenti verso l'Italia e tutta l'Europa che, negli anni, hanno finanziato tante belle iniziative, elargendo i quattrini dei cittadini per alleviare le loro sofferenze, senza aver mai preteso la restituzione di quanto prestato.

Il principio del volo umanitario per riportare a casa quanti portati in Italia dalle organizzazioni criminali si applica anche con i molti irregolari sudamericani , come Cileni, Venezuelani, Brasiliani, Boliviani etc. e così con i vari asiatici:
Pakistani, Indiani, Malesi, Filippini.. Cinesi.. etc.

Insomma gli aerei non mancano..



E per i solerti avvocati pronti a fare ricorso basta applicare il sistema Svizzero:
prima avviene l'accompagnamento al loro paese d'origine, e poi, e solo poi, da fuori il confine Svizzero, è possibile fare un ricorso a Berna .

Insomma la Svizzera prende in esame le domande di asilo ed i ricorsi ma.. il richiedente deve comunque essere ben fuori dai confini svizzeri.

Perché quindi non adottare, anche in Italia, la procedura della civilissima Svizzera ?


( Giorgio Comerio )


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