Milano
Milano, 6 giugno 2018 – L’esperienza conta, e paga.
Lo dicono gli ultimi dati Istat relativi agli occupati e disoccupati italiani:
Se si volesse però restringere lo sguardo ai soli dati relativi agli occupati, si scoprirebbe che per
la prima volta si stanno superando i numeri relativi al 2008, e quindi al periodo precedente alla crisi.
Ma perché i disoccupati restano stabili?
L’Istituto commentando i dati infatti spiega che «su base annua la crescita dell’occupazione si concentra
nei più giovani (15-24enni), per i quali si registra il maggiore aumento del tasso di occupazione, e
soprattutto negli over 50, per effetto sia dell’aumentata età pensionabile sia dei fattori demografici».
E certo in questo boom delle assunzioni over 50 hanno un effetto cruciale a nche tutti gli inventivi attivi fin dalla
Riforma del lavoro del 2012.
Ma non solo.
No, e per capirlo è sufficiente guardare agli annunci di lavoro pubblicati nei canali online e offline.
«Ci sono molte, moltissime offerte per le quali avere più di 40 o 50 anni rappresenta un innegabile vantaggio» spiega Carola Adami,
CEO e founder dell’agenzia di head hunting di Milano Adami & Associati
Insomma, se la generazione dei Millenials è chiamata in causa per alimentare la rivoluzione digitale
delle imprese italiane, i neoassunti over 50 portano invece con sè l’esperienza necessaria per trasformare l’innovazione in business.
«La ricerca di figure senior coinvolge imprese di qualsiasi settore, ma certamente si è fatta via via
più presente nel retail e nel manifatturiero» ha precisato Adami.
La head hunter ha poi sottolineato il fatto che sono in continuo aumento le ricerche di profili
con 10 e 15 anni di esperienza, alzando l’asticella dell’età per molte e diverse posizioni lavorative.
Si parla infatti di manager HR, di responsabili delle vendite, di export manager, di direttori commerciali, di capi
progetto e via dicendo, tutte figure che richiedono un lungo e importante trascorso professionale.
Come si è anticipato, al di là del peso dell’esperienza, c’è probabilmente lo zampino virtuoso degli
incentivi destinati alle aziende che assumono dei disoccupati ultracinquantenni.
Nello specifico, si tratta di importanti sgravi fiscali riconosciuti a tutte le aziende
che selezionano dei lavoratori over 50 anni disoccupati da almeno un anno,
e come tali registrati un centro di impiego.
Va sottolineato, tra l’altro, che gli incentivi vengono riconosciuti sia per le assunzioni a contratto
indeterminato che per quelle a contratto determinato.
Nel primo caso si parla di un taglio del 50% dei contributi INPS.
quello di aprile è stato bollato come un mese ‘stabile’, durante il quale il tasso di disoccupazione è restato
praticamente immutato all’11,2%.
Perché sono in crescita anche le persone in cerca di occupazione, mentre è
in calo il fronte degli inattivi.
«in quanto le aziende, oltre a cercare giovani talenti in grado di favorire l’innovazione, hanno un sempre
maggiore bisogno di solidi know how, per rendere effettiva la crescita aziendale in tempi rapidi».