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ref:topbtw-1259.html/ 23 Maggio 2018/ A



La manfrina..
Il colpo di scena..
e ci Salvini chi può..

Era il 13 Maggio, 2018, ormai sono passati altri 10 giorni....
E scrivevamo:
...."Ormai il terzo atto si avvicina e sarà Mattarella che poi, alla fine, abbasserà il sipario su questa ennesima commedia all'italiana..

Oppure il sipario si abbasserà sull'ennesima manfrina ?"...



Il nome proposto, quello del Prof. Giuseppe Conte non piace..
Il suo CV è un pochettino troppo "gonfiato"..
New York, Vienna, Sorbona.. corsi di perfezionamento su argomenti giuridici?
Non pare sia cosi'..

E' chiaramente indigesto..
Come quello del Prof. Paolo Savona.. ( Cagliari, 1936 ).. che ora dell'Euro ne intravede crepe ed incongruenze...
Oltre che nefande influenze germaniche..

Il bello è che Lega e i 5 Stelle hanno sempre, per anni, gridato al:
"Governo dei non eletti!" a Renzi che, dopotutto ha fatto politica da quando aveva i calzoncini corti..
E che poi, con quasi due milioni di voti, è stato eletto segretario del suo partito..

Giuseppe Conte e Paolo Savona non sono stati mai attivi membri del parlamento, eletti da nessuno, non sono stati mai visti essere assidui attivisti di una qualsivoglia partito appiccicare, magari nottetempo, manifesti elettorali..

Che poi Giuseppe Conte sarebbe il sesto capo del governo Italiano non eletto da nessuno..
Nel suo caso preposto all'incarico con nomina esclusivamente personale dei due Duchi.

Gli altri suoi cinque predecessori divennero capi del Governo Italiano con la sola nomina presidenziale..
Niente di nuovo, in definitiva..

Pero' ora sono tutti cavalieri "politicizzati" per nomina ducale...

Con tanto di nuovo blasone, stemma araldico, feudo, fedeli sudditi delle loro nuove contee..sul web..

Insomma siamo alla democrazia del medioevo ove i principi nominavano i fedeli Duchi, Conti, Marchesi e Signorotti del contado..

Anche quel buon'uomo di Mattarella deve aver sentito puzza di bruciato..

Certo che ora la situazione diventa critica: un'altro nome ?

Sempre quello di Antonio Tajani, che potrebbe rassicurare tutti in Europa, e magari dare pure un contentino a Forza Italia ?
Ma Tajani non si farà certo intrappolare dalla politica dei due Duchi..

Ed allora ?

Dare un via libera a Giuseppe Conte ?

Il professor nessuno, amico di Di Maio e pura merce di scambio per la nomina di Paolo Savona all'economia ?

Oppure, finalmente, ad un nome nuovo, un nome proposto, questa volta, da Salvini..

Possibilmente un eletto in Parlamento, e con un C.V. minimale ma assolutamente vero..

E chissà che il Prof. Gianfranco Miglio, da un angolo del suo Paradiso Autonomista, non dia una mano..
Insomma, ci Salvini chi può..



Doppio ritratto dei duchi di Urbino (1472)

Il Doppio ritratto dei duchi di Urbino è un dittico, olio su tavola (47x33 cm ciascun pannello) con i ritratti dei coniugi Federico da Montefeltro e Battista Sforza, opera di Piero della Francesca databile al 1465-1472 circa e conservata nella Galleria degli Uffizi di Firenze.

Il doppio ritratto, tra le effigi più celebri del Rinascimento italiano, venne dipinto a Urbino in un momento imprecisato:
pare che il ritratto di Federico fosse già completato nel 1465 (come farebbe pensare l'assenza di insegne onorifiche), mentre quello di Battista Sforza sia postumo (come farebbe intendere l'iscrizione, al passato), quindi databile a dopo il 1472, anno della sua morte avvenuta per parto a soli 27 anni.

Inoltre l'iscrizione di Federico farebbe pensare a un'aspirazione ad assumere la dignità ducale, quindi anteriore all'ottenimento di tale titolo nel 1474.

Forse il ritratto di Federico venne effettivamente composto prima e solo dopo la morte della moglie corredato dell'altra tavola:
a riprova di ciò c'è una testimonianza del 1466 in cui un carmelitano veronese, Ludovico ferabò, parla di una "imago eiusdem Principis a Petro Burgensis picta" (immagine di tale Principe dipinta da Piero di Borgo San Sepolcro).

La datazione del primo ritratto sarebbe quindi vicina alla Pala di Brera e potrebbe essere stata eseguita come opere propedeutica al ritratto nell'opera maggiore.

Questo sarebbe un'ulteriore affinità con il ritratto di Sigismondo Pandolfo Malatesta (con un'analoga effigie di profilo, però su sfondo nero invece che con il paesaggio) del 1451 circa, dipinto in concomitanza con l'affresco di San Sigismondo e Sigismondo Pandolfo Malatesta per il Tempio Malatestiano.


( Giorgio Comerio )


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