da Bruxelles
Il futuro dell’Europa”: era questo il tema, alto e ambizioso, al centro dell’incontro con il Presidente della Repubblica francese,
Emmanuel Macron, che si è svolto martedi' 17 Aprile al Parlamento europeo a Strasburgo.
Al netto di una buona capacità retorica e di roboanti ambizioni, bisogna però in tutta franchezza dire che il
discorso fatto da Macron in quell’occasione sembra essere ipocrita e contraddittorio rispetto alle
reali politiche portate avanti dalla Francia durante la sua gestione.
Troppo grande è infatti lo scarto tra le buone ambizioni, le proposte e la realtà.
Macron ha infatti parlato della necessità di un’Europa sociale, che metta in primo piano gli interessi
dei cittadini, mentre in Francia sta attuando politiche che ne riducono i diritti e ne aumentano la precarietà
con il risultato di aver incrementato il già alto divario nella distribuzione della ricchezza nazionale.
Ha auspicato una politica europea solidale sulle migrazioni, mentre la polizia francese sta respingendo con estrema violenza
l’accesso dei migranti e rifugiati, che fuggono dalla guerra, alle sue frontiere.
Ha prospettato
l’avvio di una nuova riforma economica e monetaria che possa portare alla creazione di un ministro delle finanze europeo
e a un’effettiva unione bancaria, mentre sta conducendo politiche protezioniste e non prospetta alcuna
inversione di rotta rispetto al paradigma neo-liberista che ha ispirato fin qui le politiche europee.
Si è soffermato sull’esigenza di dotare l’UE di risorse proprie aggiuntive, mentre sta continuando a bloccare
in Consiglio la creazione di una tassa sulle transazioni finanziarie.
E l’elenco di discrasie e ipocrisie potrebbe continuare a lungo, fino a far infrangere tutta la grande
retorica sulla sovranità europea con un brutale unilateralismo nazionale in politica estera, a distanza di pochi giorni
dal bombardamento della Siria insieme a Gran Bretagna e Usa.
In base a tali azioni faccio fatica a capire il suo concetto di sovranità europea e temo che
il Presidente francese stia sciogliendo in maniera negativa i tanti dubbi che avevano caratterizzato la sua campagna elettorale.