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Catalogna
Le condanne ed il disonore -
L'anelito della Libertà..

Europa

Quando l'anelito della Libertà e dell'Indipendenza di un Popolo bussa alle porte di un Governo, è perché la Storia presenta il suo conto.

Solo un Governo ottuso ed un Re inetto non hanno sentito il passo della Storia avvicinarsi al loro destino...

La Catalogna, umiliata da uno Stato di ottusa Polizia, chiede la sua libertà, la stessa che altri popoli, da secoli, rivendicano con pari dignità.

E Presidenti sordi tremano ad un semplice stormir di fronde: da Parigi sorda alle rivendicazioni della Corsica, alla Spagna sempre sorda alle richieste dei Baschi, così come Irlandesi, Fiamminghi..

E tutta la malata burocrazia di un' Europa infetta e pavida ecco che non è in grado di pagare il Conto che la Storia presenta per il Saldo.



MADRID -

Il governo spagnolo sta mostrando senza alcun dubbio un tratto sempre più antidemocratico e contrario ai principi base della convivenza civile in Europa.

Questa Spagna non può stare in Europa e se la UE tace, è complice di una vera e propria infamia.

La scure totalitaria della Spagna si è abbattuta di nuovo sulle istituzioni catalane, già decapitate da Madrid dopo la proclamazione della 'repubblica' il 27 ottobre 2017.

Per decisione del gip del tribunale supremo spagnolo Pablo Llarena questo pomeriggio sono finiti in carcere il candidato President catalano Jordi Turull, che oggi, sabato 24 marzo, avrebbe dovuto sottoporsi al secondo turno dell'elezione presidenziale nel Parlament di Barcellona e altri 4 leader indipendentisti.

Tutti formalmente incriminati per presunta 'ribellione' da Llarena.

Rischiano 30 anni di carcere per avere portato avanti pacificamente il progetto politico dell' indipendenza.

L'arresto di Turull e' un durissimo colpo sia per la sempre più fragile democrazia spagnola sia per il funzionamento delle istituzioni della Catalogna, in pieno caos e sempre senza governo a oltre tre mesi dalle elezioni del 21 dicembre.

Con Turull sono finiti in carcere l'ex-presidente del Parlament Carme Forcaell e tre ex-ministri del Govern Puigdemont ora deputati catalani, Raul Romeva, Dolors Bassa e Josep Rull.

In prigione sono gia' da 5 mesi l'ex-vicepresidente Oriol Junqueras, l'ex-ministro Joaquim Forn e i leader della società civile Jordi Sanchez e Jordi Cuixart.

Con loro Llarena ha incriminato per 'ribellione' e rinviato a giudizio l'ex-President Carles Puigdemont ed i 4 ex-ministri con lui rifugiati in Belgio e la segretaria generale dello storico partito della sinistra catalana Erc, Marta Rovira, che questa mattina ha scelto a sua volta l'esilio per evitare l'arresto.
Sarebbe in Svizzera, dove giaà si è rifugiata la leader Cup Ana Gabriel incriminata per 'disobbedienza'.

Llarena ha riattivato oggi gli euro-mandati di arresto contro Puigdemont e gli altri esiliati, che aveva ritirato in dicembre per il rischio di vederli bocciati dalla giustizia belga.

Non è chiaro se dopo l'incriminazione formale avranno più speranze di essere recepiti.

Sono in tutto ora 25 i leader catalani rinviati a giudizio per 'ribellione', 'disobbedienza' o 'malversazione' per il presunto impiego di danaro pubblico per il referendum di indipendenza del 1 ottobre.

Suscitano pero' le riserve di autorevoli giuristi spagnoli le mosse dal gip Llarena, e l'incriminazione dei leader catalani per 'ribellione'.

Un reato che secondo la Legge spagnola suppone un 'alzamento violento', quando secondo tutti gli osservatori internazionali il 'process' catalano è stato pacifico.

Per il giudice emerito del tribunale supremo Jose' Antonio Martin Pallin il reato di ribellione "non esiste".

Il costituzionalista Javier Perez Royo ha parlato di "un caso di abuso di potere da manuale":
c'e' "un margine enorme", ha detto, per un intervento della Corte europea dei diritti umani.

Da Helsinki Puigdemont ha denunciato la "gravissima anomalia democratica" spagnola.

"Lottiamo contro un regime autoritario, ha accusato, che non rispetta le decisioni del popolo di Catalogna".

In un tweet inviato prima di entrare in carcere Carme Forcadell, uno dei volti della 'rivoluzione catalana', ha scritto:
"ci imprigionano fisicamente, ma non possono fermare le nostre idee".

Migliaia di persone sono scese in piazza in tutte le città della Catalogna in serata al grido di 'llibertat' per denunciare l'arresto di President in pectore Turull e degli altri leader indipendentisti.

La polizia ha picchiato decine di manifestati, cinque sono stati feriti e sono finiti in ospedale a Barcellona.

Inoltre, il giudice spagnolo Pablo Llarenaha firmato ieri sera un nuovo euro-ordine di arresto contro l'ex-presidente catalano Carles Puigdemont in esilio in Belgio, riferisce Efe.

Llarena ha emesso anche altri euro-ordini arresti contro i 4 ex-ministri di Puigdemont in esilio con lui a Bruxelles e ha firmato un mandato internazionale di arresto contro la leader di Erc Marta Rovira che - come già detto - ha annunciato di avere scelto l'esilio e che si troverebbe in Svizzera.


( G. Comerio / Redazione )


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