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ref:topbtw-1193.html/ 24 Marzo 2018/A


Sergio Cofferati -

TASSAZIONE:
È ORA CHE LE IMPRESE TORNINO A PAGARE LE TASSE DOVE OTTENGONO I LORO PROFITTI


da Bruxelles

Attualmente vige in Europa un sistema di tassazione delle imprese non armonizzato basato su 28 regimi nazionali diversi.

Tale sistema è assolutamente obsoleto e inefficace dal momento che, sfruttando le differenze tra i regimi fiscali degli Stati membri, diverse multinazionali, tra cui anche colossi del digitale quali Google o Amazon, riescono a pagare una quota ridottissima di tasse in paesi caratterizzati da un’imposizione fiscale estremamente vantaggiosa, e non in quelli dove ottengono la maggior parte dei loro utili.

Si conta che i paesi dell’Unione Europea perdano circa 200 miliardi di euro all’anno in ragione dell’elusione fiscale.

Si tratta di risorse molto ingenti che potrebbero e dovrebbero essere investite in settori strategici quali la sanità, l’istruzione, la ricerca e la lotta contro disoccupazione, povertà ed esclusione sociale.

Questa situazione ha inoltre generato una serrata concorrenza al ribasso tra diversi paesi europei, nel fornire le condizioni più convenienti in modo da attirare i capitali derivanti dai profitti delle multinazionali.

Ciò ha portato a fenomeni di concorrenza sleale tra Stati membri, alcuni dei quali si configurano come veri e propri paradisi fiscali, come ad esempio Irlanda, Lussemburgo, Malta e Olanda, con la conseguente violazione del principio di reciproca correttezza e con un risultato finale di abbattimento di pressione fiscale generale per le multinazionali, con conseguenze assai pesanti per i bilanci pubblici e per la concorrenza leale tra le imprese.

Ritengo essenziale che tutte le imprese paghino le tasse nei paesi in cui ottengono i loro profitti permettendo all’Unione Europea e ai governi, in un periodo in cui sono necessarie risorse aggiuntive, di ottenere finalmente i fondi loro sottratti dalle multinazionali attraverso meccanismi di evasione e elusione fiscale.

A tal fine reputo indispensabile che venga instaurata al più presto una base imponibile comune consolidata per le imposte sulle imprese operanti nell’Unione Europea (CCCTB), in merito alla quale è stata approvata con successo una relazione nella sessione plenaria di marzo del Parlamento Europeo.

Questo strumento, abbinato all’introduzione di un’aliquota minima a livello europeo per la tassazione delle imprese, è necessario per fermare la concorrenza al ribasso tra gli Stati membri e i vantaggi illegittimi offerti alle imprese multinazionali.

Purtroppo, nonostante gli sforzi e le spinte del Parlamento Europeo, tale proposta dovrà essere approvata dagli Stati membri all’unanimità e non è possibile essere particolarmente ottimisti, visti i precedenti, sulla volontà dei governi europei di affrontare davvero e fino in fondo il problema enorme dei fenomeni di elusione e di evasione fiscale da parte delle multinazionali.


Nota dell'Editore

Da molti anni andiamo ripetendo che l'Europa sarà solo un allegro, litigioso ed inutile club di vecchie galline, se non si armonizza subito tutto il sistema economico, eliminandole sacche di privilegi sparse per tutto il continente.

La prima cosa è armonizzare tutto il sistema contabile:
il computo dei profitti, delle perdite, degli accantonamenti di Legge, etc. deve essere eseguito in modo uniforme su parametri uniformi e con concetti di valutazione uniformi.
Questa è la base:
un sistema contabile assolutamente uniforme, senza scappatoie nazionali o regionali.

Ovviamente è necessario che siano in vigore lo stesso diritto commerciale e le stesse regole societarie per tutta l'Europa.
Il che significa pure le stesse tipologie di reato finanziario e commerciale, le stesse valutazioni e le stesse pene ai trasgressori, valide ed eseguibili in tutta Europa.

Con questa base uniforme si puo' calcolare il profitto tassabile, che deve essere uguale ed uniforme in tutta Europa.
Ma questo significa che IVA, accise, balzelli vari su certi prodotti ( dai carburanti alle medicine, dalle tasse scolastiche a quelle sui cibi ) devono essere uguali ed uniformi in tutta Europa.
Uniformando veramente tutte le imposte europee: incluse quelle comunali e regionali che devono essere parificate a livello europeo.

Ma non basta..

La linfa portante di tutte le economie è il prezzo dell'energia pagato dai consumatori.

Perché il prezzo finale dell'energia è la vita..o la morte di una Nazione

Quindi i prezzi finali dei carburanti ( dalle benzine alle nafte, dal gas per trazione ai nuovi prodotti biologici, dall'idrogeno ai gas di riscaldamento ) devono essere assolutamente uguali in tutta Europa.

Non solo.

Energia elettrica, termica, elettro-nucleare, e tutte le forme di energia, di qualsiasi origine esse siano, devono avere lo stesso prezzo sia per il pubblico che per il privato.

E tutta la fornitura e la distribuzione dell'energia elettrica deve essere assolutamente libera da impedimenti e pastoie:
il che significa libertà di produzione, di stoccaggio, di trasformazione, di trasporto, di vendita con i prezzi di vendita uguali in tutta Europa.

Senza queste azioni preliminari l'Europa sarà sempre e solo un chiassoso pollaio intento a calibrare le uova ed a cercarne..il famoso pelo!

Un sacco di tempo perso dai costosi burocrati alla ricerca del pelo d'oro..nell'uovo altrui.


( Sergio Cofferati )


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