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ref:topbtw-1182.html/ 13 Marzo 2018/A



L'Osservatore..inglese
Financial Timese: ''DOPO IL RISULTATO DELLE ELEZIONI,

L'ITALIA RAPPRESENTA UN RISCHIO SISTEMICO PER LA ZONA EURO''

- Londra -

Continua la campagna del quotidiano economico britannico "Financial Times" - il secondo più letto al mondo dopo il Wall Street Journal - da sempre favorevole all'euro e alla UE, tanto da avere "cavalcato" la campagna elettorale delle forze politiche contrarie alla Brexit, per spiegare agli operatori dei mercati finanziari ed ai grandi investitori internazionali che dopo le elezioni di domenica scorsa, l'Italia rappresenta una fonte notevole di rischio per l'Eurozona.

La tesi, supportata da un'analisi dei dati economici, viene esposta sin dal titolo dell'articolo pubblicato domenica 11 marzo, dall'autorevole opinionista Wolfgang Munchau al termine di un esteso approfondimento in cui esamina i fattori di rischio emersi dalle recenti elezioni italiane.

Secondo l'analisi di Munchau, infatti, scartata per fortuna e comunque non definitivamente l'improvvida idea di un referendum sulla permanenza dell'Italia nell'euro, dal voto italiano emergono tre pericoli:
la possibilità che il prossimo governo di Roma, dominato dai partiti populisti ed euroscettici, faccia deragliare il "lodevole" tentativo messo in atto da Francia e Germania per riformare l'Unione Europea.

Il rischio è che le proposte in materia fiscale, su cui il Movimento 5 stelle e la Lega hanno costruito il proprio consenso elettorale, facciano esplodere i conti pubblici dell'Italia e l'azzardata idea di istituire nella Penisola una sorta di "moneta parallela" che permetta al paese di sfuggire alla stringenti regole che governano l'Eurozona.

In un altro articolo pubblicato sempre ieri dal "Financial Times", l'inviata a Milano Rachel Sanderson sostiene che dopo l'inconcludente risultato delle elezioni, il mondo degli affari italiano starebbe chiedendo ai partiti di dar prova di moderazione e di una veloce dimostrazione di stabilità politica, temendo che l'aumentato appoggio elettorale ai populisti possa minare la fiducia dei mercati nella capacità del paese di onorare il suo enorme debito pubblico.

Nonostante il fatto che i mercati non abbiano affatto reagito al voto in Italia, secondo il giornale economico britannico gli imprenditori sarebbe preoccupati dal rischio che l'emergere di forze populiste inesperte e con visioni euroscettiche possa risvegliare il fantasma della sfiducia nei confronti della stabilità dei conti dello Stato.

Un fantasma rimasto dormiente dopo la crisi dell'euro che fece impennare in particolare i tassi di interesse dei titoli italiani.

A supporto di questa tesi, nel suo reportage Rachel Sanderson ha intervistato diversi imprenditori e top manager:
dall'amministratore delegato della banca Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, a Marco Tronchetti Provera di Pirelli e Rodolfo De Benedetti della holding CIR.

Nessuno di loro per la verità concorda apertamente con la tesi dell'articolo del "Financial Times", per cui l'autrice Rachel Sanderson si è trovata costretta a citare un anonimo top manager, per fargli dire che :
"sebbene l'Italia sia sempre stata capace di risolvere i problemi più intricati, non c'è mai stata una situazione che vede il Parlamento dominato per oltre il 50 per cento dai populisti mentre il debito pubblico è arrivato al 131,5 per cento de Pil.

La mia paura", fa dire al "Financial Times" dall'anonimo imprenditore,
"è che i mercati si muovano prima che si formi il nuovo governo".

Nella sostanza, con qualcosa si molto simile ad un ricatto finanziario, come avvenne quando fu costretto a dimettersi il governo Berlusconi nell'autunno del 2011.


Le profezie inglesi..

Nota dell'editore. Le profezie "inglesi"

Non abbiamo mai avuto fiducia nelle profezie economiche della stampa anglo-germanica..

Crediamo che, dopo innumerevoli giri di valzer, dopo il 23 Marzo, dopo i veti incrociati al primer inesistente Di Maio ed a Salvini, l'unica opportunità di una gestione pacata e tranquilla sia una gestione Tajani + Gentiloni.

Sarebbe una "gestione camomilla," visto che, lentamente ma inesorabilmente, da Bruxelles inizieranno ad arrivare "raccomandazioni" ed "avvisi di scadenza" che tutto il parlamento italiano non potrà ignorare..

Non solo..
Il piccolo grande bluff del "reddito di cittadinanza" inizierà a mostrare, come tutte le bugie, le sue.. gambe corte!
Con il conseguente crollo dei consensi..

D'altra parte per il Presidente Mattarella, nella prima settimana di Aprile sarà necessario.. svegliarsi dal dolce dormire..

L'analista inglese cita la possibilità che l'Italia avrebbe di utilizzare una "moneta parallela"..
Perché no ?
Senza andare a far resuscitare la vecchia liretta, in Italia potrebbe benissimo circolare anche il dollaro USA ( come in moltissime nazioni ) piuttosto che la sterlina Inglese..


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