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Lo Stato dell'Unione Doganale
- USA + Italia -
Dazi e contro-dazi

New York

Le tanto decantate "unioni doganali" iniziano a scricchiolare..

Quello che per anni è stato considerato un fattore portante, positivo, portentoso del "commercio globale" inizia a mostrare le crepe e le pecche di un sistema che ha permesso a molti "furbetti del quartiere" di arricchirsi sfruttando solo ed esclusivamente a loro vantaggio il sistema globalmente "permissivo".

I vari trattati di "libero scambio" hanno permesso a Cina, India, Korea del Sud , Pakistan, Marocco etc. di invadere e conquistare i mercati ricchi, quelli con la valuta "pesante", con prodotti a bassissimo prezzo, realizzati da manodopera pressoché schiavizzata, molte volte di pessima qualità, ma certamente di grande attrattiva per tutta quella fascia, sempre più povera, sempre più in crescita , di nazioni che da ricche stanno andando in miseria.

Certamente una camicia a due euro, un paio di pantaloni a quattro euro, un super televisore al plasma a 100 dollari, un pannello solare cinese a metà del prezzo di uno statunitense, hanno un gran bel fascino sui consumatori.

E sono comunque facilmente acquistabili dai consumatori meno abbienti..
Insomma di quelli che ormai fra poco mangeranno pure formiche e vermi:
tanto sono buoni e commestibili.. se conditi con la salsa di soia..

E poi non dimentichiamo le importazioni "di favore" per aiutare i paesi "poveri in via di sviluppo".
L'olio d'oliva Tunisino, importato in Italia, è un esempio eclatante..
Ma, nell'agro alimentare l'Italia soffre di riso cinese, arance argentine, e via di questo passo..

Insomma una catastrofe..

La prima soluzione di caricare con dei dazi l'importazione dei prodotti venduti spesso pure sottocosto è la più veloce, semplice ed immediatamente eseguibile.

Ma non sempre applicabile.

Si può facilmente controllare l'importazione di materie prime come l'acciaio, ma poi lavatrici, pannelli solari, alimentari entrano di contrabbando e da confini "amici"..
Insomma si rischia solo di aumentare il fatturato dei contrabbandieri.

L'Europa è un modello di un catastrofico liberismo fondato su importazioni da nazioni extra europee che hanno ammazzato le industrie locali ed obbligato le altre a delocalizzare le produzioni o di avvalersi di terzisti proprio in Cina, India, Korea, Pakistan, Filippine etc. per certi prodotti, Messico, Tunisia, Marocco, Nigeria per altri.

E Trump se ne è accorto, iniziando la sua guerra dei dazi e dei contro-dazi con il confinante Messico, tanto per iniziare a rodare il sistema, per poi mettere le cose in chiaro con la Cina, India, Korea e tutti gli altri.

Ovviamente Trump è in grado di agire con tempestività e decisione, due prerogative che la comunità europea non ha proprio, ed - assai probabilmente - non avranno mai.

Ed è stato uno dei motivi di successo della Brexit che permetterà al Regno Unito di tassare quei prodotti chiaramente in concorrenza "esagerata" rispetto a quelli britannici.

Ma la soluzione è un'altra.

E Trump lo ha compreso già nella campagna elettorale che ora realizza.

Si tratta di agevolare in modo deciso i produttori di quei beni sotto attacco.
Come?
Con una sospensiva delle imposte sui profitti e con una riduzione del costo del lavoro.

Produttori 100% Yankee di pannelli solari e di lavatrici ?
Esentati dalle imposte sui profitti per 10 anni ( od imposte molto ma molto basse ) e contributo sul costo del lavoro..

Ed ecco che non solo il prodotto USA diventa competitivo, appetibile sul mercato locale, ma anche esportabile..

Facciamo un esempio tutto Italiano: il nostro acciaio.

Se i produttori italiani di acciaio, grandi e piccoli, avessero un periodo di sospensiva da qualsiasi imposta sui profitti per dieci anni ed un contributo dello Stato in grado di prendersi carico di quel folle 110% di attuale aggravio ( più della metà del costo della manodopera è succhiato da uno Stato famelico ) ecco che l'acciaio prodotto in Italia non solo diventa facilmente commerciabile sul mercato italiano, ma pure esportabile .

E così per tutti i prodotti agonizzanti perché colpiti a morte dalla follia della globalizzazione senza regole che ha permesso alle gang politiche di Cina, India, Pakistan, Filippine, Messico, etc. di colpiure mortalmente le nostre economie e di restare impuniti.

Ed altro effetto della libertà d'investimento è quello meno appariscente ma pur più pericoloso:
la vendita delle tecnologie avanzate.

La cessione di tecnologie avanzare, frutto di investimenti statali dei paesi "ricchi" a quelli cosiddetti "poveri in via di sviluppo" è un rischio altrettanto mortale per le nazioni più avanzate.

Questi trasferimenti di ricchezze tecnologiche pagate dai cittadini europei piuttosto che statunitensi, sono poi utilizzate proprio per "invadere" meglio e maggiormente le nazioni dei donatori con prodotti sempre di basso costo ma di miglior qualità realizzati in Cina, India, Pakistan, Tunisia, Marocco, Messico, etc.

Ed anche in questo caso gli USA stanno mettendo dei freni.

Lo straniero non può acquistare il controllo delle Borse ( per evitare manipolazioni dei listini ) piuttosto che tecnologie sensibili nel settore delle telecomunicazioni, delle medicina, dell'industria petrolchimica, di quella militare.

E La politica di rilancio dell'industria USA, con il motto "America First" ha subito avuto un suo effetto industriale e politicamente di successo.

Immediatamente FORD e FCA lo hanno adottato :
stop immediato ai programmi di investimento in Messico e nuovi investimenti in USA.

BMW invece resta in Messico ove investe miliardi di dollari per realizzare i nuovi modelli destinati al mercato USA…
Ed ecco un nuovo dazio sulle vetture realizzate in Messico:
BMW e Giapponesi vari inclusi ..

Insomma tanti accordi di "libero scambio" ora vanno rivisti, riconsiderati.

Ed anche l'Italia potrebbe iniziare a difendersi, visto che l'Europa non è in grado di farlo..
Non tanto con nuovi dazi ma con decise e consistenti agevolazioni per tutte le aziende che non possono competere con i costi di produzione e di gestione di Cina, India, Pakistan, Tunisia, Marocco, etc.

Perché la strada che segue Trump, di agevolare il "Made in USA with Pride" dovrebbe diventare anche quella Italiana di sostenere il " prodotto in Italia con orgoglio" .

Ci riuscirà mai il nuovo Governo ?
A Marzo lo vedremo..


( G. Comerio )


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