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Catalogna
La condanna allo Status Quo - Atto Quarto -
L'anelito della Libertà.. il 21 Dicembre si avvicina..

Europa

Quando l'anelito della Libertà e dell'Indipendenza di un Popolo bussa alle porte di un Governo, è perché la Storia presenta il suo conto.

Solo un Governo ottuso ed un Re inetto non hanno sentito il passo della Storia avvicinarsi al loro destino...

La Catalogna, umiliata da uno Stato di ottusa Polizia, chiede la sua libertà, la stessa che altri popoli, da secoli, rivendicano con pari dignità.

E Presidenti sordi tremano ad un semplice stormir di fronde: da Parigi sorda alle rivendicazioni della Corsica, alla Spagna sempre sorda alle richieste dei Baschi, così come Irlandesi, Fiamminghi..

E tutta la malata burocrazia di un' Europa infetta e pavida ecco che non è in grado di pagare il Conto che la Storia presenta per il Saldo.



BARCELLONA -

La trategia repressiva decisa dal governo Rajoy contro la Catalogna si sta trasformando in un boomerang micidiale per Madrid.

Il gruppo di partiti indipendentisti molto probabilmente viceranno le elezioni convocate d'imperio dal governo spagnolo per il prossimo 21 dicembre.

Con il President Carles Puigdemont in esilio e il suo vice Oriolo Junqueras in carcere a Madrid, gli indipendentisti riusciranno a riconquistare la maggioranza assoluta nel Parlamento catalano e ad assestare un sonoro schiaffo politico al governo spagnolo che li ha destituiti manu militari il mese scorso?

E' il grande interrogativo della anomala campagna elettorale catalana a 9 giorni dal cruciale voto del 21 dicembre,
"il piu' importante nella storia del paese"
secondo il presidente deposto Carles Puigdemont.

Ma a questo interrogativo rispondono i sondaggi, molti sondaggi e l'ulrimo è di ieri e la risposta è stata sì, vinceranno ancora.

I sondaggi, probabilmente per la fortissima tensione e le spaccature interne della societaà catalana dopo gli ultimi mesi da brivido, non sono più incerti.

L'ultimo, pubblicato ieri, da' una maggioranza assoluta di 70-73 seggi su 135 alle tre liste secessioniste - JxCat di Puigdemont, Erc del vicepresidente Oriol Junqueras - e la sinistra della Cup. Ed è una maggioranza molto forte.

I tre partiti unionisti (Cs, Psc e Pp) sarebbero a quota 51-59. Podemos, alleato con il sindaco di Barcellona Ada Colau, fuori dai due blocchi, avrebbe 9-11 seggi.

L'unico sondaggio avverso alla loro vittoria è stato pubblicato da La Vanguardia due giorni fa e dava gli indipendentisti in minoranza.

Ma La Vanguardia è un quotidiano schierato apertamente con Madrid.

Mentre un altro ancora, per El Periodico, li vedeva in maggioranza assoluta di un seggio.

Un terzo degli elettori appare ancora incerto, o per meglio dire non gli intervistati dai sondaggisti non hanno voluto rendere noto per chi voteranno.

Le previsioni di un'affluenza alta, attorno all'82%, non complicano le stime, anzi rendono charo il fatto che la repressione spagnola in Catalogna non ha raggiunto l'obbiettivo che si prefiggeva Rajoy, ovvero spaventare i catalani ed al tempo stesso indire subito le nuove elezioni per approfittare di questo che Rajoy pensava fosse un vantaggio nelle urne.

Nel campo unionista cresce la lista di Ciutadanos guidata da Ines Arrimadas, che con 32 seggi lotta per il primo posto di questa parte politica vampirizzando il Pp di Rajoy, che scenderebbe da 10 a 3-6 deputati, che sarebbe la più cocente delle sconfitte, a parte la vittoria degli indipendentisti.

Intanto, la tensione con Madrid e' salita ulteriormente con il trasferimento da parte della Guardia Civil spagnola, per ordine di un giudice e con il via libera del governo del premier spagnolo Rajoy, che commissaria la regione ribelle dalla destituzione di Puigdemont un mese fa, delle 44 opere d'arte del monastero di Sijena, in Catalogna, per portarle in Aragona.

Davanti al museo di Lleida, che le ha "acquistate" benchè la Catalogna ovviamente non volesse affatto venderle, la polizia ha caricato violetemente i manifestanti catalani che si opponevano al trasferimento forzoso delle opere in Aragona.

Puigdemont da Bruxelles ha accusato lo Stato spagnolo di favorire il saccheggio "in totale impunita'" del patrimonio catalano.

La vicenda avrà un forte impatto sul voto. Dal carcere madrileno intanto - nel quale si troverebbe anche Puigdemont se non avesse scelto la 'fuga' in Belgio - Junqueras ha chiesto al Tribunale Supremo spagnolo di essere immediatamente liberato per poter partecipare almeno agli ultimi giorni di campagna.

Junqueras e' in carcere da oltre un mese, accusato di 'ribellione' per avere portato avanti il progetto politico dell'indipendenza.

Secondo il rapporto di un costituzionalista consultato dal suo partito, se Erc arrivera' primo il 21 dicembre Junqueras potrebbe essere eletto presidente della Catalogna anche se si trovera' in un carcere spagnolo.

Sarebbe qualcosa di molto simile a uan dichiarazione di "guerra" alla Spagna come all'epoca del franchismo e del generale Carrero Blanco.

Il 21 dicembre si avvicina..


( G. Comerio / Redazione )


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