Il principio dello "status quo", ovvero dello "in statu quo ante" insomma del "lasciamo stare tutto come prima" non può esistere proprio oggi, in un universo in evoluzione sempre più rapida, sempre più globale..

Gli avvenimenti di Barcellona hanno pero' evidenziato delle evidenti mancanze "tattiche" da parte degli organizzatori..

Con una buona azione di politica internazionale, la domenica del primo giorno di Ottobre poteva avere un peso internazionale di gran lunga maggiore, ed uno svolgimento ben diverso..

Sarebbe bastato organizzare, per lo stesso giorno, altri referendum per l'indipendenza, in altre aree europee che la reclamano da anni.
Per esempio, sempre in Spagna, nei paesi Baschi.. ma non solo.

La Corsica avrebbe potuto organizzare il suo referendum per l'indipendenza da Parigi, la Sardegna il suo referendum per l'indipendenza da Roma, la "Padania Libera" anche lei indipendente da Roma, così come l'Alto Adige.

E poi l'Irlanda del Nord, indipendente da Londra, i Fiamminghi, in Belgio, indipendenti da Bruxelles, ed, oltre oceano, i separatisti del Quebec.

Insomma se si fosse potuta attuare una politica di globalizzazione delle richieste di autonomia, il peso mediatico e politico sarebbe stato veramente dirompente.

Ma, in ogni caso, nulla è perso.

Potrà essere sempre organizzata un giornata di referendum indipendentista transfrontaliera..

La mancata messa in sicurezza del sistema informatico è pure stato un evidente errore dei Catalani :
bastava spostare tutto il sistema all'estero, così come gli uffici operativi, giusto per un paio di settimane.
Ma il governo di Madrid ne ha commessi molti di più.

Utilizzare il sistema giudiziario per affossare la richiesta popolare di libertà, e poi per imprigionare i politici, lo ha declassato al minimo di intelligenza politica.

Utilizzare la Polizia e l'esercito contro il popolo spagnolo che chiede l'indipendenza lo ha posto sullo stesso piano dei sistemi politici dei periodi più bui del Sud America o delle monarchie del Golfo.

Lo ha trasportato indietro nel tempo, all'8 Maggio del 1898, il giorno delle cannonate milanesi del generale Bava Beccaris.

Ed il Re ?
Un discorso che non menziona una parte dei suoi sudditi, che non condanna la repressione violenta non è un discorso da statista, che pensa al futuro, alle prossime generazioni , ma da mediocre politico, che pensa solo alle prossime elezioni.

L'Europa ?

Altrettanto viscida:
non ha compreso che la politica dello "status quo" la farà crollare come allo strike un birillo del booling.

Ma chi ha paura delle indipendenze ?

In realtà solo dei vecchi parrucconi, non in grado di valutare gli interessi delle prossime generazioni.

Eppure il caso della Brexit è proprio sotto gli occhi di tutti..

La Brexit è la dimostrazione di un percorso politico che porta proprio all'indipendenza da Bruxelles, una capitale politica costosa, imbelle, incapace.

Dare l'indipendenza significa permettere alle nuove realtà politiche di gestirsi come meglio credono..

Significa non sovvenzionare più le loro necessità finanziarie e significa rinunciare ai loro introiti.

Non è detto che non sia un vantaggio per entrambe le entità politiche..

Non solo.
L'Inghilterra, grande maestra in questo campo, ha dato l'indipendenza a tutte le Nazioni del suo grande Impero, ma , con lungimiranza, le ha federate fra di loro e sotto la Corona.

Quindi la strada politica è stata tracciata, da anni, proprio dagli Inglesi.