Secondo gli addetti ai lavori citati dal quotidiano tedesco ''Handelsblatt'', i vertici della Bce non sarebbero concordi nello stabilire entro ottobre il
calendario per la graduale conclusione del piano di alleggerimento quantitativo.
Piano che sinora ha portato all'acquisto di obbligazioni da parte della BCE
per 2.300 miliardi di euro. La delicatissima questione sarebbe causa di forti tensioni nel Consiglio della BCE.
Un approccio molto flessibile avrebbe il vantaggio per la BCE di reagire piu' prontamente ad eventuali tendenze macroeconomiche negative.
Attualmente molti dei consiglieri della Banca sono preoccupati per il rafforzamento dell'euro.
Dall'inizio dell'anno, la valuta unica si e' apprezzata di circa il 14 per cento rispetto al dollaro statunitense.
L'euro forte danneggia la competitivita' delle aziende europee votate all'export, e allo stesso tempo rende le importazioni più
economiche, comprimendo l'inflazione.
Un'altra incognita importante e' data dalla politica monetaria della Federal reserve statunitense che si riunirà
questo mercoledi' e che potrebbe decidere di ridurre le proprie politiche espansive, non sostituendo le obbligazioni in essere e scadute.
La Banca centrale Usa potrebbe rafforzare ulteriormente l'euro nei confronti del dollaro.
Una soluzione di compromesso potrebbe pertanto essere
proposta anche in occasione della riunione del 26 ottobre.
Attualmente sono in programma acquisti mensili nell'ordine di 60 miliardi fino alla fine dell'anno.
Resta pertanto poco tempo per decidere cosa accadra' in seguito.
E lo scontro interno alla Bce si fa sempre più duro, in attesa del voto in Germania.