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ref:topbtw-1005.html/ 18 Settembre 2017/A




ISIS 11.000 passaporti Siriani rubati
tutti in arrivo..
alle frontiere europee

Austria contro Romania
Un allargamento impossibile..

Redazione

Ormai é ufficiale:
l'ISIS ha in mano circa undicimila passaporti iracheni "originali", tutti in bianco e pronti per essere compilati.
Un'ottima arma per infiltrare i suoi criminali in Europa come "profughi di guerra".

Ha anche rubato altri incartamenti "sensibili" dagli uffici di polizia delle città conquistate, documenti che permettono di vendere, assieme al passaporto, nuove identità "similari".
Per esempio di persone defunte oppure disperse, cosi' come di funzionari in carica.
Insomma oltre che al furto dei documenti cartacei ( passaporto, carte di identià, patenti) pure il furto di identità di comodo.

Un'ottima merce da vendere agli ultimi ricchi, in cambio di danaro.
Un passaporto iracheno "vero" con un nome nuovo puo' essere pagato diversi migliaia di euro..
da chiunque cerchi una nuova identità da profugo di guerra..

Ed undicimila passaporti a soli mille dollari l'uno sono un bel gruzzolo di undici milioni di dollari..
Non male..
Gruzzolo al quale si aggiungono gli introiti per la fornitura di altri documenti minori, come carte di identità e patenti di guida.

Ovviamente le polizie ed i servizi segreti di mezzo mondo hanno iniziato a preoccuparsi ed ad inserire in tutti i sistemi informatici i numeri di serie dei passaporti rubati ed altri dati sensibili come i nomi "nuovi" utilizzabili dai falsari.

L'ingresso di Romania e Bulgaria allo spazio Schengen rischierebbe di ''demolire'' tre confini: quello greco-bulgaro, quello bulgaro-romeno e quello romeno-ungherese, tutti e tre situati lungo la rotta degli immigrati che entrano in Grecia e, da li', in Austria.

E' quanto sostiene il quotidiano di Bucarest ''Ziarul financiar'', secondo cui Vienna - che ha investimenti diretti in Romania per oltre 10 miliardi di euro - si oppone fermamente a questa ipotesi.

A meno di 24 ore dalla dichiarazione del presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, sulla necessità che Romania e Bulgaria aderiscano all'area Schengen, il cancelliere austriaco Christian Kern e il ministro degli Esteri di Vienna, Sebastian Kurz, hanno espresso la loro ferma contrarieta'.

''E' giunto il momento di portare la Romania e la Bulgaria nell'area Schengen.
Anche la Croazia deve entrare nell'area Schengen, una volta soddisfatte le condizioni tecniche'',
ha spiegato mercoledi' scorso Juncker.

Il cancelliere austriaco sostiene tuttavia che l'adesione non debba avvenire fino a quando non vengono risolti problemi quali la frode fiscale, il lavoro distaccato alle aziende dell'Europa orientale per limitare i costi ed il problema del debito pubblico.

''Le zone euro e Schengen non sono aperte a tutti, ma solo a coloro che soddisfano i criteri.
Dobbiamo evitare situazioni come quella della Grecia'',
ha detto il capo della diplomazia austriaca.

E i leader austriaci insistono:
risolvere le frodi fiscali, il lavoro distaccato alle aziende dell'Europa orientale per limitare i costi ed il problema del debito pubblico.


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